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Scalate, Fazio risponde punto su punto

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Bankitalia ha operato nella massima correttezza. Nessuna ipotesi di dimissioni o di sospensione

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Nelle numerose cartelle che il governatore di Bankitalia Antonio Fazio leggerà domani al Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr) ci sarà tutta la spiegazione delle azioni prese dall'istituto centrale. Una spiegazione già in parte anticipata dal riconoscimento di legittimità sull'operato di Fazio arrivato dal Tar Lazio, chiamato a pronunciarsi sulle azioni di Via Nazionale sulla scalata Antonveneta. Da escludere dunque le dimissioni o qualunque tipo di auto-sospensione. Resta sullo sfondo, invece, l'avvio di un'autoriforma dello statuto di Bankitalia. Fazio domani punterà quindi su una relazione tecnica costruita su tre elementi portanti: nessuna disparità di trattamento nella concessione delle autorizzazioni, adeguatezza dei requisiti patrimoniali della Bpi, via libera alle offerte su Antonveneta sostenuto da una approfondita istruttoria. La difesa del numero uno di via Nazionale dovrebbe così ricalcare a grandi linee i contenuti della sentenza con cui il Tar del Lazio il 9 agosto ha respinto il ricorso di Abn Amro contro le autorizzazioni concesse alla Popolare di Lodi a salire nel capitale di Antonveneta. Il primo obiettivo del Governatore sarà quello di chiarire che la banca centrale ha operato come un arbitro imparziale. Innanzitutto, sostendendo che i diversi tempi di rilascio delle autorizzazioni concesse a Lodi e Abn Amro è giustificato da istanze diverse e non confrontabili. E questo perchè si riscontra «una diversità dell'oggetto e dei momenti in cui le domande sono state presentate». La richiesta di Abn Amro a superare la soglia del 15% e quella di Bpl a raggiungere il 14,9% sono state depositate a quasi due mesi di distanza. E nemmeno la seconda istanza di Bpl, diretta a ottenere l'autorizzazione a salire fino al 29,9% «è equiparabile a quella di Abn Amro a superare la soglia del 20%». La sentenza del Tar offre sostegno anche a un altro aspetto che il Governatore non dovrebbe mancare di sottolineare. Le richieste di Abn Amro «sono preordinate allo scopo di promuovere il successo dell'opa. È perciò possibile cogliere un decisivo tratto differenziale tra le due richieste, non ponendo quella di Bpl problemi di acquisizione del controllo della società bersaglio». Sui requisiti patrimoniali della banca guidata da Gianpiero Fiorani, le tesi del Governatore dovrebbero fare riferimento direttamente alle prerogative esclusive della banca centrale. Sui motivi che hanno spinto il Governatore ad autorizzare l'opa e l'opas lanciate dalla Bpi, nonostante il parere negativo della struttura interna di Via Nazionale, Fazio sicuramente farà riferimento alle prerogative proprie del Governatore, cui spetta l'ultima parola in termini di sana e prudente gestione. Poi, se le obiezioni facessero riferimento ai fatti riscontrati dall'azione della magistratura successivamente al via libera concesso il 12 luglio, Fazio potrebbe anche puntare sulla pronta reazione della struttura dopo i nuovi sviluppi, magari anticipando ai ministri alcuni dei risultati della nuova istruttoria aperta dalla Vigilanza. Gli esponenti politici più vicini al Governatore escludono, invece, che Fazio possa accettare un qualsiasi confronto sul capitolo delle intercettazioni telefoniche che lo hanno visto protagonista. La linea scelta fin dal giorno successivo alle prime indiscrezioni è quella di tenere un basso profilo, puntando a chiarire subito di considerare offensivo persino accennare, in una sede istuzionale come quella del Cicr, ad aspetti che sono considerati di nessuna rilevanza.

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