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«L'importante è non farsi male e dare speranze a quei moderati che hanno raccolto l'invito del Cav e alle scorse elezioni se ne sono andati»

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Da mesi il presidente della Camera ha fatto capire che prendere il posto del Cavaliere come leader della Cdl alle prossime elezioni gli garberebbe assai, ma alle parole del premier ancora una volta risponde assecondandolo e nascondendosi. Non esitando però a far partire una frecciata. Velenosa. «Che il leader è Berlusconi non è una grande novità è una cosa che tutti, a partire dal sottoscritto, riconoscono», ha replicato ieri in una intervista a Rai Puglia. Poi la stoccata, a far capire che comunque la questione è ancora aperta. «Sarei un pochino più cauto sull'invito ad andare via, perché dato che sono già andati già via molti elettori durante le scorse amministrative, senza chiedere il permesso a nessuno, io credo che oggi il problema di un leader politico sia trattenere non solo la classe dirigente, ma gli elettori del centrodestra». E sempre a proposito della prossima competizione elettorale, il presidente della Camera ha detto che la partita tra i due schieramenti è ancora aperta. «Credo — ha affermato — che un'estate come questa, con le polemiche devastanti che hanno lacerato il centrosinistra, dimostra che il centrodestra è ancora della partita. Può vincere, può combattere, magari può anche soccombere alla fine, ma la competizione è aperta». «L'importante — ha aggiunto — è non farsi del male, voler vincere, non giocare in modo residuale, magari per una sconfitta onorevole, perché in questo caso è importante dare speranze a quei moderati che, appunto, hanno raccolto "l'invito" di Berlusconi e se ne sono andati alle scorse amministrative. Allora oggi il tema non è di invitare qualcuno ad andarsene ma di cercare di trattenere tutti. Il fatto che il partito di maggioranza relativa sia Forza Italia e che il leader di Forza Italia è Berlusconi, lo consegna di fatto ad essere il leader della maggioranza di centrodestra, ma questa non è una grossa novità». Casini ha poi negato, rispondendo a una domanda, di sentirsi «deprezzato» o «incompreso» all'interno del centrodestra. «In politica non c'è l'incomprensione e nemmeno il deprezzamento. Io sono sereno, tranquillo, convinto più di prima delle mie ragioni e convinto soprattutto che è importante parlare ai moderati. Forse all'interno delle leadership dei partiti esiste un insieme di convenienze e anche di convenzioni, ma credo che i moderati siano sensibili a uno scrollone. Lo chiedono perché non si rassegnano a perdere a tavolino una partita come quella che si giocherà nella prossima primavera». Casini è poi intervenuto anche sull'intreccio tra politica e banche «Io inviterei la politica a starsene al proprio posto. Il compito della politica non è parteggiare per le cooperative o per gli imprenditori privati ma piuttosto di dare regole a una economia di mercato. In questo senso il nostro compito prioritario oggi è finalmente varare quella legge sul risparmio che io ho sollecitato inascoltato per lunghe volte. C'è stato addirittura un iter durato un anno alla Camera dei deputati. Il nostro compito è di rispondere alle esigenze di regole certe per tutti i competitor, per cui la legge del risparmio è la prima emergenza grande che abbiamo di fronte in parlamento».

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