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L'opposizione attacca: solo bugie. Cicchitto: sinistra ridicola

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Il premier scrive a Ezio Mauro e risponde a un editoriale del direttore, difendendosi da una serie di osservazioni che, assicura, sono infondate. Innanzitutto, Berlusconi rivendica l'azione della Cdl per varare la legge «severa» sul conflitto di interessi, nega che esistano «monopolio e controllo sull'informazione da parte del presidente del Consiglio», respinge l'accusa sulle cosidette leggi ad personam, affermando che nè lui, nè persone a lui vicine, hanno ricevuto «alcun beneficio da leggi che, invece, hanno agevolato nei loro diritti di difesa migliaia di cittadini». Parlando poi della mancata intesa finanziaria-imprenditoriale con De Benedetti, il premier denuncia il «massacro mediatico, e tutto politico, a cui viene sottoposto chiunque osi entrare in rapporto con Silvio Berlusconi». Un massacro mediatico, insiste, che «io soffro sulla mia pelle da quando ho osato togliere il potere alla sinistra». Una lettera che non passa inosservata tra gli esponenti dell'Unione. La Margherita schiera Renzo Lusetti e Beppe Fioroni: se per il primo le affermazioni di Berlusconi raccontano la cronaca di un fallimento, il secondo dice che il premier poteva cogliere l'occasione per chiedere scusa, visti i risultati del governo. Il vicepresidente dello Sdi Roberto Villetti osserva che «l'abnorme concentrazione di poteri» nelle mani del premier è una delle radici della crisi «che stiamo vivendo nel mondo economico e finanziario». Pronta la reazione di Forza Italia. Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo di Montecitorio, denuncia le reazioni «scomposte e isteriche», che confermano la «demonizzazione in servizio permanente effettivo praticata dalla sinistra italiana». Il vice coordinatore del partito, Fabrizio Cicchitto replica: «Il giustizialismo innato in una parte della sinistra si traduce in una sorta di razzismo moralistico, che la porta a cadere anche nel ridicolo».

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