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CHE NON gli fosse mai stato simpatico si sapeva, ma questa volta il presidente emerito della Repubblica ...

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Così Cossiga ha definito ieri il leader dell'Unione. In realtà erano alcuni giorni che i due si beccavano a distanza. Motivo scatenante le parole pronunciate dal Professore che, giovedì, a margine della commemorazione della strage di Bologna, aveva dato una sua spiegazione dei fischi rivolti al vicepremier Tremonti chiamando in causa l'annosa vicenda del segreto di Stato (che non c'è). Parole che il Presidente Cossiga non ha proprio digerito. Così, ha deciso di tornare sull'argomento. «Evidentemente il Prodi - ha spiegato Cossiga - insiste ancora sulla linea dei filo-terroristi suoi futuri elettori. È veramente un cialtrone! E poi, siamo in molti invece a non vederci chiaro da anni sui rapporti suoi e dei suoi "amichetti" con l'aria della "autonomia" ed oltre, di Bologna, da cui ebbe notizie sul luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro nei terribili cinquantacinque giorni, notizie che lui ed i suoi "amichetti" camuffarono in "voci d'oltretomba" in una seduta spiritica, passandole poi falsate o sbagliate a Zaccagnini e Pisanu, a me ed a Luigi Zanda». «Forse se lui ed i suoi "amichetti" ci avessero detto la verità, forse dico, si sarebbe potuto liberare Aldo Moro! Bugiardo e cialtrone dunque, - ha concluso - il professor Romano Prodi».

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