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L'Opa la fanno i magistrati. Su Fiorani

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Il gip di Milano congela per due mesi le cariche all'ad di Bpi, a Ricucci, a Gnutti e ai fratelli Lonati

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È un vero e proprio diluvio quello che il Gip di Milano, Clementina Forleo, ha rovesciato sul numero uno della Popolare Italiana, Gianpiero Fiorani e sui cosiddetti «concertisti», tra i quali spiccano il finanziere Emilio Gnutti e l'immobiliarista Stefano Ricucci. Attesa sin dalla mattinata di lunedì, la decisione del magistrato chiamata ad esprimersi sui sequestri della Procura, colpisce i protagonisti coinvolti nella corsa per Antonveneta. Dopo il congelamento delle azioni deciso lo scorso 25 aprile, la perdita del cda di Antonveneta decretata dall'assemblea di Padova e la sospensione cautelare delle offerte lanciate dalla Popolare Italiana, il provvedimento uscito dal Palazzo di Giustizia milanese blocca l'intera attività finanziaria di Fiorani e dei suoi amici. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto, su richiesta della Procura il sequestro delle plusvalenze realizzate da alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta, attraverso l'acquisto e la successiva vendita di azioni, e - rese note in rapida successione - le interdizioni temporanee di Gianpiero Fiorani dalla carica di amministratore delegato di Bpi e quelle, del manager della ex Lodi, Gianfranco Boni, nonchè di Stefano Ricucci ed Emilio Gnutti. Disposizioni particolarmente incisive - l'articolo 290 del codice di procedura penale relativo alle interdizioni temporanee si riferisce a delitti contro l'incolumità pubblica, o l'economia pubblica, l'industria e il commercio - contro le quali, dovrebbero giungere in tempi rapidi adeguate risposte, sotto forma di impugnazioni già peraltro annunciate da diverse parti. L'impugnazione della decisione e il suo deposito - è stato osservato da fonti vicine al dossier Bpi - dovrebbero avvenire immediatamente, o in tempi estremamente ravvicinati, anche se a causa delle ferie agostane che determinano interruzioni nel calendario delle attività nei Tribunali, appare difficile una discussione prima di metà settembre. Nei confronti della presa di posizione del Gip, non hanno mancato di esprimersi anche i legali dell'immobiliarista Ricucci e del finanziere bresciano Gnutti. Secondo Corso Bovio, avvocato del primo, il provvedimento appare «sproporzionato soprattutto se rapportato al ruolo di Ricucci e alla luce di fatti anteriori alla riforma legislativa sulle manipolazioni del mercato» mentre Giuseppe Frigo, difensore del secondo, si è detto pronto a suggerire «in maniera ferma al mio assistito tutte le impugnazioni necessarie contro i provvedimenti adottati». Intanto, lontano da Milano, innanzi al Tar del Lazio la Banca Popolare Italiana ha depositato, in mattinata, il ricorso contro i provvedimenti con i quali la Consob ha sospeso in via cautelare l'Opa e l'Opas promosse su Antonveneta. Sempre a Roma, i legali della Bpi, si sono presentati innanzi alla Consob per l'avvio delle audizioni disposte, nei giorni scorsi, dagli uomini di Lamberto Cardia. Lo stesso Cardia, nelle prime ore della mattinata aveva osservato come la Commissione cerchi di «operare rapidamente» e per questo siano state «convocato tutte le persone da sentire per approfondimenti». Nella nottata, dopo una seduta convocata d'urgenza, il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare Italiana ha confermato «nel pieno rispetto dell'attività della magistratura, la propria stima nei confronti del dottor Gianpiero Fiorani e del dottor Gianfranco Boni». Nel frattempo, il Cda ha affidato l'incarico di Amministratore Delegato al vice presidente Giorgio Olmo. Sono stati designati Direttori Centrali: Alberto Agnelotti; Paolo Landi; Attilio Savarè; Giovanni Vismara. Oggi, gli esponenti della Popolare Italiana varcheranno infine la soglia della Banca d'Italia per una audizione sulla vicenda Antonveneta. La stessa Bankitalia, nei giorni scorsi ha sospeso le offerte lanciate dall'istituto lombardo.

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