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«Prodi parla come i terroristi»

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Il leader dell'Unione, riaprendo il tema del ritiro dei soldati italiani, aveva infatti annunciato: «Se il centrosinistra andrà al governo, i militari italiani in Iraq, verranno ritirati come truppe di occupazione, perché il nostro compito sarà quello della ricostruzione di quel martoriato paese». Berlusconi è durissimo: «Quando definisce le nostre truppe come truppe di occupazione a Nassiriya, Prodi giustifica ed incentiva gli attacchi della guerriglia a nostri soldati». E aggiunge: «È evidente che Prodi non vuole solo annullare le leggi varate da questo Parlamento, ma intende anche venir meno agli impegni internazionali rompendo la solidarietà occidentale, facendo tornare il nostro paese quella italietta del passato... Le nostre non sono truppe di occupazione, i nostri soldati sono amati e ben visti dalla popolazione locale» continua. «Non mi sarei mai, mai atteso una simile dichiarazione», dice sostenendo che è un fatto «grave, molto grave, inaccettabile e pericoloso». Anche il ministro degli Esteri Fini reagisce violentemente e conferma le accuse del premier contro Prodi e gli chiede di «correggersi». «Condivido lo sdegno di Berlusconi - afferma il vicepremier - perché forse Prodi non si è reso conto della gravità inaudita di ciò che ha detto. Chiamando "truppe di occupazione" le nostre forze armate che sono in Iraq per pacificare, Prodi espone il nostro paese al rischio che un pazzo criminale o un gruppo terroristico con un qualsiasi elemento collegato ad Al Qaeda possa considerare doveroso colpire l'Italia e non soltanto le truppe che sono in Iraq, perchè un esponente autorevole della politica nazionale, quale il presidente Prodi, usa nei confronti dei nostri soldati gli stessi termini che vengono usati dai terroristi irakeni, che definiscono occupanti i soldati della forza multinazionale. Prodi - conclude Fini, prima di parlare alla festa del Secolo a Rieti - forse ha usato senza accorgersene quella parola, mi auguro che si corregga». Lo sdegno di Berlusconi e Fini però viene giudicato «fuori misura» dal leader Ds Fassino: «Proprio nel giorno in cui il Parlamento vota, pressocchè all'unanimità, le misure contro il terrorismo, dando una dimostrazione di coesione e unità importante, le parole di Berlusconi e Fini sono fuori misura, stonate e sbagliate». «Contro il terrorismo c'è bisogno di coesione, di grande capacità unitaria - prosegue Fassino - non mi pare che alimentare polemiche come ha fatto Berlusconi sia particolarmente utile. Noi dovremo imparare tutti a privilegiare l'unità contro il nemico comune piuttosto che rincorrere qualche strumentale polemica». E Ricki Levi, portavoce di Prodi risponde in serata alle polemiche di Berlusconi e Fini sul Professore, affermando che «i rischi cui sono esposti gli italiani sono solo colpa del governo». «Il governo e la maggioranza che lo sostiene portano intera la responsabilità di aver mandato i nostri militari nel posto sbagliato - afferma - per il motivo sbagliato e di tenerceli esponendoli a gravi rischi senza avere una strategia di uscita».

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