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«Non è la vendetta di Gianfranco»

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Silvano Moffa, 54 anni, due figli, è stato nominato ieri da Fini, responsabile per il programma elettorale di An. Una sorta di seconda promozione visto che, meno di tre mesi fa, Moffa era entrato nel Berlusconi ter. È anche lei convinto che Fini abbia preso la palla al balzo per attuare una decisione presa da tempo? «Francamente non so se Fini avrebbe comunque preso questa decisione. So, invece, che con questo azzeramento, Fini ha voluto dare una scossa salutare al partito». Insomma, non una defenestrazione, ma un rilancio? «Da oggi si apre una fase nuova per il partito. Una fase in cui An dovrà riflettere anche sul ruolo che avrà nella costruzione del nuovo soggetto unitario». Quindi è vero, sarete voi gli uomini che preparerete An per l'appuntamento elettorale del 2006? «Credo di poter dire di sì. Non a caso mi è stato affidato il compito di responsabile del programma elettorale di An». Sicuro non si tratti di una vendetta? «Assolutamente no. Sono convinto si tratti di un ritorno alla politica piena». Eppure in molti sono convinti che Fini abbia colto l'occasione per circondarsi di fedelissimi. «Fini si è assunto gli oneri di chi si trova alla guida di un partito. Poi ognuno, ovviamente, dà una sua interpretazione. Io dico solo: atteniamoci ai fatti. Già nell'assemblea nazionale Fini aveva espresso la volontà di riprendere in mano il partito». Ma qualcuno aveva anche accusato il leader di essere una specie di «monarca assoluto». Non crede che Fini, anche stavolta, abbia compiuto lo stesso errore? «Ci sono momenti in cui alcune decisioni devono essere prese in solitudine. Certe volte la solitudine è salutare». Che ne sarà di An nei prossimi mesi? «Si deve aprire una nuova fase. An è stata protagonista della vita politica italiana degli ultimi 10 anni. Oggi dobbiamo capire i cambiamenti della nostra società e ricostruire un nuovo inventario valoriale». Volete fare un altro partito? «No, noi non dobbiamo disperdere le nostre radici, ma serve un nuovo manifesto della Destra del terzo millennio». È finita l'era dei colonnelli? «Non mi è mai piaciuta questa "miltarizzazione" del partito. In questo momento An deve superare l'afasia nella quale è finita. Trovando tutte le condizioni per rilanciarsi e creare una nuova ossigenazione».

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