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Non si placa il disagio dei «parisiani»

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L'unica opzione possibile si è confermata essere quella dell'assunzione, entro la Margherita, di una funzione di opposizione visibile ed organizzata in tutte le realtà territoriali». È quanto sostiene una nota degli ulivisti dei Dl, dopo una riunione dei componenti dell'Assemblea federale del partito che fanno riferimento alla componente. La riunione è arrivata al termine di una settimana in cui si sono susseguiti gli incontri tra gli esponenti della maggioranza e della minoranza del partito nel tentativo di comporre la rottura avvenuta dopo il no della Margherita alla lista unitaria dell'Ulivo per le politiche del 2006. «Occorre dunque - si legge nel comunicato - che la maggioranza del partito riconosca senza riserve mentali un pieno diritto di cittadinanza all'opposizione in tutti i livelli territoriali di partito e in tutti gli ambiti istituzionali. Un tale riconoscimento è nell'interesse stesso della Margherita e costituisce un modo concreto per riaffermare le ragioni fondanti del partito e la missione che ne motivò la nascita». «A tal proposito - proseguono i parisiani - è emersa con particolare forza l'esigenza di riaffermare le scelte dei Dl per il bipolarismo e per una democrazia dell'alternanza e governante, l'irreversibilità della collocazione nel campo di centrosinistra». «Da ciò derivano - conclude la nota - sia la necessità di contrastare logiche trasformistiche di ceto politico sia, per quel che riguarda eventuali alleanze elettorali del partito, la necessità di privilegiare forze quali lo Sdi e i Repubblicani Europei che con esso hanno condiviso l'esperienza di Uniti nell'Ulivo alle ultime elezioni europee e regionali».

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