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Difficile che i sindacati accettino la proposta di Palazzo Chigi

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Assente il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che pure nei giorni scorsi aveva avocato a sè la trattativa, è stato il sottosegretario Gianni Letta a prendere l'iniziativa, dicendosi disponibile a offrire aumenti dal 4,3% al 4,5% in cambio di maggiore produttività e mobilità. Il governo, dunque, ha illustrato la sua nuova proposta per chiudere la trattativa la cui idea di fondo prevede una sorta di scambio tra aumenti maggiori ai 95 euro previsti nella Finanziaria e più produttività, efficienza, riduzione del personale attraverso il mix tra blocco del turn over e mobilità. «Mettiamo da parte le polemiche e iniziamo da capo», ha detto Letta, aprendo la riunione. Poi ha aggiunto: «Chiudiamo subito, ma tenendo conto dei limiti che ci sono: la situazione del Paese è grave». Tra le premesse per aprire la trattativa, Letta ha quindi indicato efficienza, organizzazione, produttività e nuove regole. L'entità dell'offerta proposta dal governo difficilmente sembra però possa incontrare il consenso dei sindacati, considerando che in passato la trattativa aveva portato a un incremento attorno al 5%. Inoltre, i sindacati fino ad ora non si sono detti disponibili a parlare di tematiche normative: anche perché — ricordano — si tratta del rinnovo del biennio economico 2004-2005. Ancora ieri pomeriggio il leader della Cisl, Savino Pezzotta, aveva detto di aspettarsi una chiusura sulle proposte sindacali e «sulla mediazione già raggiunta». «Se così non sarà — aveva aggiunto — la mobilitazione che abbiamo già messo in campo proseguirà». «I contratti vanno rinnovati partendo dalla mediazione che ritengo possibile, nel rispetto dei conti pubblici e giusta per i lavoratori», ha rimarcato Epifani. Mentre Angeletti, contrario a ipotesi di riduzioni dei dipendenti, aveva sottolineato come «ogni volta che c'è la Finanziaria si faccia un blocco del turn over» nel pubblico impiego e che quindi ulteriori tagli non sono accettabili. «Con un accordo quadro di più ampio respiro, con la riforma della pubblica amministrazione e una valutazione sulla produttività e mobilità, e se il governo ci presenterà una proposta condivisibile potremmo anche chiudere questo biennio», ha detto Davide Velardi della Cisal. «Mi auguro che si arrivi alla stretta finale», ha auspicato il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, poco prima che cominciasse la riunione. Mentre il ministro della Funzione pubblica Mario Baccini si è detto «moderatamente ottimista».

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