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Berlusconi: fate votare tutti, anche le amanti

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«Vi nomino missionari di libertà. Dalla Sicilia parte l'inversione di tendenza dopo le regionali»

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Silvio Berlusconi, nel corso di queste quarantott'ore catanesi non inaugura alcun cantiere di lavoro. Nessuna opera. Si catapulta nella città etnea soltanto per immergersi tra la folla in vista delle elezioni comunali del 15 e 16 maggio. Il Cavaliere torna in prima persona a fare campagna elettorale. Questa volta, a colpi di stretta di mano. Niente spot televisivi. Solo abbracci. «Questa è la città in cui si registrerà l'inversione di tendenza dopo le regionali - dice a cena - Prendo virtualmente lo spadone e lo batto sulle vostre spalle nominandovi missionari della libertà per operare in città. Dovete convincere tutti a votare, parenti, amici, conoscenti, fidanzate, anche ex fidanzate e, perché no, anche le amanti. Dobbiamo vincere in nome della libertà». In questa trincea siciliana è in corso una battaglia che farà sentire i suoi colpi finali al di fuori dell'Isola. Dal risultato delle urne dipenderà, in buona sostanza, il rilancio del centrodestra nel Paese, ripartendo proprio dal Sud dove la Sicilia è ancora una roccaforte per la Casa delle libertà che candida a sindaco di Catania l'azzurro Umberto Scapagnini. Viceversa, se gli elettori porteranno sul podio il candidato del centrosinistra, l'ex ministro Enzo Bianco (Margherita), ancora una volta il Polo dovrà segnare sul proprio pallottoliere una sconfitta. Da qui l'approdo in Sicilia del presidente del Consiglio dei ministri. Due intense giornate che dovrà ben spendersi. Neanche alle ultime elezioni Regionali, il premier è sceso in campo. Bisogna risalire alla campagna elettorale per le politiche 2001 per riscontrare un Berlusconi tra la gente. Da allora ha evitato manifestazioni nelle consultazioni elettoriali, salvo sporadihce apparizioni. Di conseguenza, lo scenario etneo fa comprendere la portata dell'evento. Da Catania, il leader della Casa delle libertà, in parole semplici, dovrà tentare di fare risalire la china. Da ieri è una città blindata, quella etnea. A rendere tesa l'atmosfera, anche il protrarsi per circa due ore dell'arrivo del premier: «Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto un problema con l'aereo guasto ed abbiamo dovuto aspettare l'aeromobile sostitutivo». Sono le prime parole che Berlusconi ha pronunciato ai sindaci etnei nella sede della Provincia regionale di Catania, alla presenza, tra gli altri, dell'europarlamentare Raffaele Lombardo (Udc) e il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. In questi giorni il programma della visita in Sicilia di Berlusconi è cambiato più volte: elaborazioni, adeguamenti, conferme e disdette. Ma alla fine tutta la macchina organizzativa s'è messa in moto per dar vita alla due giorni catanese. Ritardo aereo compreso. Oggi in mattinata è prevista una colazione in un noto bar di via Etnea, il cuore della città. Qui Berlusconi non si dovrebbe sottrarre anche ad una granita di mandorla, leccornia a quanto pare tanto gradita al Cavaliere. Poi via per una passeggiata per le arterie cittadine con scorta a seguito che di certo avrà un bel da fare non tanto per l'ordinario servizio, ma soprattutto per qualche eventuale improvviso fuori programma del premier. Una visita del presidente del Consiglio è prevista anche in Cattedrale. E poi ancora tra la gente. Si farà tappa pure ai mercati. Di certo Berlusconi incontrerà i venditori di pesce della «Pescheria», tipico mercato catanese che richiama la «Vucciria» di Palermo, particolarmente amata da Renato Guttuso. Insomma, pare che la strategia che ha portato ventiquattr'ore fa alla vittoria il suo amico Tony Blair sia stata sposata da premier: andare tra la gente, comunicare non attraverso telecamere o da pulpiti istituzionali, ma con strette di mano. Un nuovo corso che sembra anche lasciare agli archivi il Berlusconi chiuso a palazzo o con rare dichiarzioni nel piccolo schermo. Tuttavia, oggi pomeriggio non mancherà l'appuntamento con la grande platea. Prevista la presenza di oltre cinque mila sostenitori all'appuntame

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