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IL «LEGHISTA» DI FORZA ITALIA

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Il mea culpa di Tremonti: «Ho fatto degli errori»

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Giulio Tremonti ha scelto il palco di «Neveazzurra05» (manifestazione organizzata da Sabatino Aracu, coordinatore di Forza Italia in Abruzzo) per la sua prima uscita pubblica da vicepresidente di Forza Italia. E dalla manifestazione che apre la stagione politica del 2005 si rivolge soprattutto ai «militanti», spiegando che la «crisi del centrosinistra» non è garanzia di successo per Forza Italia. Tremonti accetta l'analisi fatta prima di lui dal palco da Fabrizio Cicchitto, quella cioè di una «crisi strutturale del centrosinistra». Per l'ex ministro è lontano il 1996, quando l'Ulivo vinse, e questo per il cambiamento di alcuni dati essenziali: allora la Lega correva da sola, mentre oggi «la Lega ci sarà sempre» (unica allusione, seppur indiretta, all'odierna decisione del Carroccio); è poi «è venuta meno «la spinta europeista», il principale cavallo di battaglia di Prodi. E proprio su quello che è uno dei punti di vanto del Professore, cioè la nascita dell'Euro, Tremonti attacca l'ex presidente della Commissione europea, lasciando capire come sarà impostata la campagna elettorale sulla questione del caro-vita. «Prodi non ci dica che le famiglie non arrivano a fine mese, perché la colpa è sua. Quando Prodi fa il milite ignoto su questo tema, scorda che la responsabilità è della sinistra. Noi non volevamo questo Euro». Non è la moneta unica ad essere sbagliata, insiste l'ex inquilino di via XX Settembre, ma «il meccanismo in cui è stato condotto». E la finanza creativa, di cui è stato accusato dall'opposizione? «Nella scorsa legislatura - afferma sicuro Tremonti - la sinistra ha fatto 120.000 miliardi di una-tantum», e le cartolarizzazioni «sono un copyright della sinistra», dato che sono state lanciate dal primo governo Amato.

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