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di ANNA LAURA BUSSA NEL giorno in cui l'Anm annuncia proteste per l'inaugurazione dell'anno ...

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L'accusa: aver inviato nei primi giorni di gennaio un sms ironico in difesa dell'aggressore del premier, Roberto Dal Bosco: «Partecipa anche tu all'iniziativa 10 centesimi per un nuovo cavalletto al mantovano che ha colpito Berlusconi». La maggioranza indignata per il «gesto gravissimo» invoca a gran voce l'intervento del capo dello Stato, in qualità di presidente del Csm, e chiede al ministro della Giustizia di avviare un'indagine per l'eventuale azione disciplinare. E il Guardasigilli in serata avverte: ha già messo al lavoro il capo degli ispettori Giovanni Schiavon e si riserva di assumere tutte le iniziative del caso. Anche se «resta lo sconcerto» per il fatto che dei magistrati anche con ruoli di primo piano «non riescono a discernere in quali casi e in quali modi sia lecito scherzare e in quali no». Gran parte del centrosinistra e delle toghe solidarizzano con Fucci e attaccano la Cdl. A dar fuoco alle polveri è il capogruppo di An in commissione Giustizia Sergio Cola che, nel primo pomeriggio, invia una nota alle agenzie per denunciare il fatto che «un magistrato avrebbe inviato un sms ai suoi colleghi per sollecitare la destinazione di 10 centesimi a favore del giovane che la sera della fine dell'anno aggredì con il treppiede della sua macchina fotografica il presidente del Consiglio». Questo magistrato, assicura Cola, sarebbe il segretario dell'Anm Carlo Fucci. E a raccontarglielo sarebbero stati alcuni dei magistrati destinatari dell'sms. Immediata scoppia la polemica. Il ministro per le Riforme Roberto Calderoli dichiara che, qualora risultasse vera la notizia, immediati dovrebbero essere gli interventi di Ciampi e Castelli. Mentre la responsabile Giustizia della Lega Carolina Lussana non vede alternative: o Fucci smentisce o si deve dimettere cambiando, se possibile, anche Paese. Il coordinatore di FI Sandro Bondi chiede invece chiarimenti e afferma che «a leggere le rivelazioni di Cola e l'ammissione imbarazzata di Fucci non si sa se ridere, piangere o indignarsi...». Fucci infatti a metà pomeriggio ammette: ha inviato l'sms, ma non l'ha scritto lui. L'ha ricevuto come migliaia di altre persone e rivendica il fatto che si trattava di uno scherzo. Poi, in un secondo momento e con una dichiarazione scritta, ribadisce di aver già stigmatizzato il 2 gennaio l'aggressione subita dal premier. Anche il presidente dell'Anm Bruti Liberati interviene e dà atto «che il pensiero del collega è quello della netta stigmatizzazione dell'aggressione» al premier. Mentre il togato del Csm Francesco Menditto minimizza: «Anche io ho ricevuto l'sms e l'ho rinviato. Non è un'incitazione all'odio, ma è solo uno scherzo». Le acque però non si calmano. Anzi. Il vice coordinatore di Fi Fabrizio Cicchitto non esita a dire che il segretario dell'Anm «ne fa più di Carlo in Francia» e lo accusa di «non essere nuovo a uscite molto al di sopra dei toni e dei limiti di decenza istituzionale». Fucci infatti fu già al centro della bufera l'anno scorso, quando al congresso di Venezia dell'Anm, parlò di «fascistizzazione» delle magistratura a proposito della riforma dell'ordinamento giudiziario voluta da Castelli. Anche il portavoce di An Mario Landolfi chiede le dimissioni del magistrato, mentre il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ipotizza che Fucci sia deluso perché «in realtà quello che voleva era la morte di Berlusconi». Per il neo-sottosegretario alla Giustizia Luigi Vitali (FI), invece, dietro al gesto di Fucci si nasconderebbe la voglia del sindacato delle toghe di arrivare allo scontro «proprio alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario». Silenzio infine dall'Udc. Nessun esponente centrista vuol prendere parte alla polemica. Ma non è così per il centrosinistra, che attacca la Cdl e parla di «critiche strumentali». «Berlusconi - dichiara la responsabile Giustizia dei Ds Anna Finocchiaro - si è comportato seriamente. Ora i suoi parlamentari evitino di scivolare nel patetico...». Più duro il giudizio d

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