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«Niente aumenti dei bolli»

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Ma abbiamo dovuto tener conto anche delle posizioni espresse dai nostri alleati. Ma siamo sempre disponibili al dialogo...». Berlusconi, a cena con i deputati azzurri per gli auguri di Natale ribadisce subito la sua posizione su giustizia e magistratura. Ma è sempre la magistratura che procede «facendo un uso politico della giustizia». Da vero allenatore di «squadra», poi lancia un appello a tutti i suoi parlamentari affinchè lavorino «compatti» anche la prossima settimana per l'approvazione definitiva della manovra economica. Quindi attacca «gli avversari», questa opposizione che ha una cultuta di «odio, senza humor e simpatia» e «che non ha idee, non ha un programma e da ieri sera, ahinoi, mi sa che non ha più neanche un leader». Essendo Natale, però è meglio pensare ai doni. E lo scambio notturno con i deputati azzurri sigla una giornata cominciata in Sicilia, nelle vesti di «Babbo Natale». Non ha slitta, renne e barba bianca, ma è come se li avesse quando, per l'inaugurazione dell'autostrada Palermo-Messina, non riesce a trattenere la soddisfazione per tutti i «doni» fatti quest'anno da presidente del Consiglio, compreso quest'ultimo di non aumentare i bolli. Un premier a mezza strada tra Superman e Babbo Natale, infatti non è cosa da tutti. Ci manca poco che dica: «Ragazzi, ma un presidente del Consiglio bravo come me, un presidente-operaio che ama la piazza e abbraccia la gente, che taglia le tasse e non aumenta il canone della Tv, dove lo trovate?». Così anche il taglio delle tasse si farà senza inasprire i prezzi dei bolli e delle concessioni, assicura il premier. «I bolli - spiega - li abbiamo solo adeguati all'inflazione ed il loro costo era fermo da due o tre anni». E poi aggiunge pure il canone Rai all'elenco: «Lo abbiamo stoppato, così come tutte le tariffe pubbliche». Anche sul piano europeo si sta dando da fare, perché «per consentire al nostro paese di recuperare il deficit infrastrutture e fare così investimenti veloci e tempestivi bisogna cambiare la regola del 3% imposta dal patto di stabilità Ue». Dopo aver ricordato che fondamentale è «il problema del caro euro», puntualizza che però «la disoccupazione è in calo, l'inflazione è stabile e l'Italia è un cantiere». Questa, ha aggiunto il premier, «è una realtà, dopo che l'Italia è rimasta ferma negli ultimi decenni. L'Italia è in movimento rispetto a prima». E il merito è tutto suo. Infatti da vero «presidente operaio» (qui anche casellante) non ha fatto altro che lavorare, lavorare e lavorare, a dispetto di chi dice che sta sempre in Tv. «Io a "Porta a Porta" in un anno sono stato una volta soltanto perché preferisco lavorare per il bene del paese - confessa - Non si può contemporaneamente portare la croce e cantare. Io preferisco portare la croce». E per sottolineare il dinamismo del governo, aggiunge che «ogni martedì, mercoledì e giovedì, viene il sottosegretario Letta dopo la mezzanotte per preparare i provvedimenti che andranno in Consiglio il venerdì». Un vero stakanovista insomma. Fa un raffronto fra il governo da lui presieduto e il primo mandato della Tatcher e infine conclude da Babbo Natale con una lunga carriera ancora davanti a sè: «Ci riproponiamo di governare per altri cinque anni per completare quanto abbiamo avviato in questa prima fase». Giu.Cer.

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