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Bonolis dittatore della Rai che non rispetta i minori

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Emilio Rossi infuriato: «Arroganza da parte del servizio pubblico. Anche altre volte ha svicolato»

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L'occasione sembra quasi una beffa. Si tratta della presentazione della nuova campagna di spot per la sicurezza dei Minori, che mostra tre bambini desiderosi di poter guardare a tutti costi i cartoni in Tv, con tormentone fisso: «...la Rai garantisce la qualità delle trasmissioni e un'adeguata protezione...». E invece, ecco che scoppia quasi una rissa tra il presidente del Comitato Tv e minori, l'ex direttore del Tg1 Emilio Rossi e la Rai rappresentata dal dg Cattaneo. È sì, perché nella realtà la Tv non manda in onda solo cartoni, ma anche le interviste pomeridiane ai serial killer tipo Bilancia. Un caso strombazzato a Domenica in, ma che riceve puntuale la punizione dal Comitato Tv e minori del ministero. La sanzione però viene ignorata da Bonolis e Del Noce che non fanno leggere nel corso della trasmissione di domenica la «sanzione», cioè la delibera in cui si deplora orario e modalità della messa in onda dell'intervista a Bilancia. Da qui l'ira composta ma determinata del presidente Emilio Rossi che ne chiede conto e ragione a Cattaneo, il quale risponde: «Per l'importanza di quella delibera, abbiamo ritenuto di mandarla in onda in una trasmissione di più ascolto, proprio nel Tg1 delle 20 per dare maggiore visibilità al messaggio», ricordando che, in merito al caso Bilancia «anche Bonolis e gli autori avevano letto un comunicato in cui si scusavano per aver collocato l'intervista in quella fascia». E così accade. Il Tg1 dà risalto alla sanzione a Bonolis, accoppiandola alla campagna di spot pro-Minori. Soddisfatto, professor Rossi? «Mi dichiaro dolorosamente insoddisfatto. Non si è mai visto che la sanzione venga applicata secondo la discrezionalità del sanzionato. Mi è parso arrogante e irrispettoso nei confronti del Comitato ma anche verso un vecchio uomo Rai come me, che tanto ho dato a questa azienda anche in termini fisici...Per l'avvenire chiedo al dg un rapporto più corretto». Il dg però ha ricordato che il Comitato aveva avviato un incontro con il presidente Annunziata, che poi è stato rimandato. Forse avrebbe dovuto rivolgersi direttamente a Cattaneo? «Non è colpa mia se ho potuto parlare solo con il personale di segreteria. Capisco che erano giorni difficili, ma non spetta alla Rai cambiare le modalità della sanzione». Com'è andata le altre volte? «Ogni caso è a sé, le altre delibere si riferivano ad opere cinematografiche trasmesse da RaiDue in prima serata. Film di una violenza estrema che abbiamo sanzionato ultimamente. Le delibere anche in quel caso sono state lette alle 20 e 10, invece che all'inizio della prima serata verso le 20,45... Si tratta di rispetto, lo ripeto. La Rai del resto ha sottoscritto il Codice volontariamente e spetta a noi indicare le modalità della sanzione. Solo questo ci rimane visto che le sanzioni di altro tipo, come quelle pecuniarie e le sospensioni, riguardano l'Authority». Insomma, nonostante il servizio al Tg1, non si ritiene soddisfatto? «Dal servizio pubblico mi aspettavo uno stile diverso, meno provocatorio. D'altra parte chi accetta di sottoscrivere delle norme, deve mettere in conto che le trasgressioni di queste vanno punite».

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