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Sindaci, terzo mandato «difficile»

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Approvato al Senato con un voto unanime, il provvedimento è ora a Montecitorio ma le polemiche non sono sopite. Il presidente della Camera, Casini, ricevendo Raffaele Costa, ha parlato di «difficoltà di natura politica», legate anche all'avvicinarsi del voto amministrativo. Mancherebbe infatti un accordo tra le diverse forze politiche, che impedisce l'approvazione del provvedimento e costringe i suoi sostenitori ad una vera e propria corsa contro il tempo. Infatti, il ddl dovrebbe essere approvato entro il 30 aprile (al massimo il 10 maggio), per poter essere in vigore, pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale compresa, già per le elezioni di giugno. A queste difficoltà si aggiunge - come sottolinea il vice-responsabile Enti locali di Forza Italia, Osvaldo Napoli - il rischio di incostituzionalità del provvedimento, il che limita ulteriormente i margini d'azione delle forze politiche. Secondo il responsabile dell'Udc, Stefano Graziano, sostenitore convinto della norma, la Commissione Affari costituzionali deve licenziare il testo così come è stato approvato al Senato e tutti i partiti devono avere la stessa «coerenza». In altre parole spazio - e tempo - per modifiche non ce n'è i partiti devono dire chiaramente come la pensano. Graziano per questo ha lanciato un appello perché tutti facciano propria questa battaglia. La pensa così anche il responsabile Enti locali della Margherita, Gianluca Susta, il quale sostiene che il suo partito è favorevole alla rapida calendarizzazione del provvedimento, e ha chiesto che sia approvato il testo licenziato dal Senato. I Ds, col sen. Valter Vitali fanno sapere di essere favorevoli al provvedimento per i Comuni fino a 3 mila abitanti, e accusano la maggioranza per i «ritardi». Prc, Lega e Italia dei valori hanno invece ribadito la loro netta contrarietà.

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