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Proposta di An, cittadinanza ai figli di immigrati che nascono in Italia

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Lo ha detto Giampaolo Landi di Chiavenna, responsabile delle politiche per l'immigrazione di An. «Passare dal principio dello jus sanguinis a quello dello jus soli - ha affermato il parlamentare - è un ragionamento serio e coerente. Siamo pronti a ragionare su un automatismo di concessione di cittadinanza a chi nasce in Italia, o comunque sulla miglior soluzione che consenta quindi anche di risolvere il problema della seconda generazione di immigrati». Sull'ipotesi, invece, di ridurre il periodo di soggiorno regolare (oggi dieci anni) per chiedere la cittadinanza, Landi di Chiavenna ha detto: «Per ora la posizione è di riflessione, non chiudiamo le porte ma non le spalanchiamo neanche». A suo avviso, prima di decidere una riduzione dei tempi bisogna avere «dati chiari sulla stanzialità e sul processo di partecipazione totale alla vita in Italia. Perché la cittadinanza presuppone la capacità di assimilare il contenuto, l'humus storico culturale del paese». Quanto alla proposta di voto agli immigrati, all'esame del parlamento, l'esponente di An ha precisato che il partito «sarebbe pronto a togliere dalla proposta di legge costituzionale il riferimento al reddito minimo, purché venga poi previsto da una legge ordinaria».

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