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Gli italiani hanno fiducia nella Chiesa cattolica

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Sono le donne a nutrire maggiore fiducia e devozione nei confronti della Chiesa di Roma con il 70,9% mentre gli uomini si attestano sul 65,5%. Lo rileva uno studio dell'Eurispes dedicato alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni religiose. Il 97,2% degli italiani, rileva l'istituto di ricerche sociali, è cattolico. La fiducia nella Chiesa cattolica è correlati anche all'età dei soggetti: risulta gradualmente più diffusa all'innalzarsi dell'età, in particolare hanno massima fiducia nelle istituzioni religiose il 20,5% dei 18-24enni, il 28,2% dei 25-44enni, il 39,4% degli intervistati di età compresa fra i 45 e i 64 anni ed il 51,8% di quelli dai 65 anni in su. Il dato «può essere spiegato con il fatto che le persone più avanti negli anni sono generalmente più vicine alle fede e alle pratiche della Chiesa rispetto a quelle più giovani». Tendenza inversa si riscontra per il titolo di studio: ad un titolo più elevato corrisponde una percentuale più bassa di intervistati fiduciosi nella Chiesa e nelle altre istituzioni religiose. L'area geografica di appartenenza degli stessi costituisce una variabile significativa: nel Sud del Paese e nelle Isole sono numerosi i soggetti che si dicono fiduciosi nelle istituzioni religiose mentre sono numerosi nel Nord-Est, e soprattutto nel Nord-Ovest. Negli ultimi venti anni, l'Italia ha visto una contrazione nel numero dei sacerdoti (diocesani-religiosi). Complessivamente si è, infatti, passati da 63.755 unità del 1978 a 54.920 del 2000 (ultimi dati disponibili) con una variazione negativa del 13,8%. Il calo numerico è ascrivibile soprattutto ai sacerdoti diocesani che da 40.966 (nel 1978) sono passati a 36.117 (2000) con uno scarto di -4.849 unità nel 2000 rispetto al 1978. Molto spesso questi saldi negativi vengono, erroneamente, presi a dimostrazione dell'ipotesi del sempre più progressivo calo delle vocazioni. Erroneamente - afferma l'Eurispes - poiché si deve tener conto di altri fattori, quali le ordinazioni, i decessi, le defezioni, e contemporaneamente correlare questi con il numero dei seminaristi.

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