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Pensioni, slitta la presentazione dell'emendamento

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Fini: «Va approvata al più presto la riforma elaborata dal Consiglio dei ministri»

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Lo ha annunciato il presidente della commissione Lavoro, Tommaso Zanoletti, precisando che «ci sono le condizioni per un lavoro celere e serrato» e perché la riforma arrivi in Aula in tempi brevi. La presentazione in commissione era attesa per oggi, ma si sta ancora lavorando alla relazione tecnica. La presentazione, ha spiegato Zanoletti, dovrebbe avvenire domani. Ma il ministro Maroni vorrebbe fare l'illustrazione tecnica e quindi a causa di un suo impegno potrebbe slittare a giovedì. L'emendamento approvato venerdì dal Consiglio dei ministri sarà sostitutivo di quello che prevedeva lo «scalone». «Sono convinto ci siano le condizioni» ha concluso Zanoletti, precisando che ci sarà un tempo breve per i sub emendamenti per un lavoro celere e serrato. Dipenderà dall'opposizione. Mi auguro che il provvedimento possa andare in Aula in tempi brevi». Rispondendo a una domanda sulla possibilità che in Parlamento possano essere decise modifiche alla proposta di legge presentata dal governo in tema di pensioni a margine di un convegno Alberto Brambilla, sottosegretario al Welfare, ha detto: «Chiamarla riforma mi sembra eccessivo, soprattutto in un ambiente universitario come questo». «Francamente - ha proseguito l'esponente di governo - al di là della volontà espressa di fare una riforma del Welfare, finora non ho sentito grandi affermazioni a livello propositivo», mentre la proposta «avanzata dal governo e dalla maggioranza non è altro che un adeguamento delle età pensionabili», poichè fare una riforma significa «cambiare i modelli di previsione e di calcolo». A margine del Maurizio Costanzo Show, a chi gli ha chiesto se sia necessario rivedere la riforma delle pensioni prima che arrivi in Parlamento il vicepremier, Gianfranco Fini, ha così risposto: «Ha ragione Maroni quando dice che la riforma è fatta. Adesso si tratta di discuterne seriamente in Parlamento e di approvarla al più presto». «Il dibattito in Parlamento - ha affermato il vicepremier - può portare a suggerimenti e valutazioni che il governo dovrà considerare, ma credo che la riforma debba essere approvata nel testo uscito dal Consiglio dei ministri e nel tempo più breve possibile, dopo che il governo ha recepito le indicazioni venute dalle parti sociali». Il vicepremier ha anche affrontato un'altra questione. «Fui tra coloro che chiesero la verifica - ha detto -. Se non fossi rimasto soddisfatto la verifica non si sarebbe conclusa». A suo avviso, la verifica «è tutt'altro che un oggetto misterioso» e ha già portato due risultati concreti: il disegno di legge sulla tutela del risparmio e la riforma delle pensioni. «Due importanti questioni - ha detto - determinate con il principio della collegialità». «Spero che il governo, anzi il Parlamento, sappia garantire regole per la tutela del risparmio in modo bipartisan» ha detto anche il vicepremier Gianfranco Fini, augurandosi che «sul disegno di legge uscito dal Consiglio dei ministri ci sia in Parlamento una discussione non aspra, senza barricate, con l'opposizione. Perché il risparmiatore deve sentirsi tutelato, a prescindere che ci sia al governo Prodi o Berlusconi». «Le banche devono fare qualcosa in più, essere più trasparenti, stare più dalla parte dei cittadini» ha detto ancora, chiedendo agli istituti di credito di «dare più fiducia e più credito» ai cittadini. «Oggi chi va in banca - ha affermato Fini - ha l'impressione di entrare in un mondo che tende a fregare il cittadino. Senza polemiche aprioristiche, credo che gli istituti di credito debbano garantire più trasparenza e una maggiore apertura di credito al cittadino».

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