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IL TG1 non vuole mollare i suoi servizi sportivi alla testata di Fabrizio Maffei, mentre la redazione ...

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Se ne è parlato a viale Mazzini nelle stanze del direttore generale Cattaneo, mentre a pochi metri di distanza, sempre al settimo piano, senza tanto clamore, ma con molto impegno, si sta già preparando il primo programma della Rai sperimentale che andrà in onda tra tre mesi e uscirà dalle riflessioni e dal lavoro di equipe del gruppo di saggi formato da Carlo Sartori, Pippo Baudo, Angelo Guglielmi, Bruno Voglino, Marco Giudici, Franco Battiato, Mogol, Pupi Avati, Irene Ghergo ed Elisabetta Gardini. Rai Futura infatti è il Telesogno di Marcello Veneziani e da oggi in pratica sta già diventando realtà perché, dopo l'ok del CdA, questi illustri signori si metteranno subito al lavoro nella factory per lanciare i primi programmi sperimentali. Il budget? Per cominciare sarà la santa percentuale, cioè l'8 per mille del canone Rai, poi si vedrà visto che questo canale laboratorio a cielo aperto della Tv di domani sta già ricevendo molte proposte. Mentre il CdA pensa dunque a rinnovare l'azienda, tre piani sotto, il direttore di RaiDue Antonio Marano sembra di nuovo in pericolo. La Lega infatti preme per mandarlo a casa, giudicandolo poco incisivo per la Rai al Nord. nelle intenzioni di Bossi si fa sempre più strada infatti, l'ipotesi di far tornare l'ex consigliere Ettore A. Albertoni o di spostare a RaiDue Massimo Ferrario. Tornando al Tg1, il dg Cattaneo, dopo un perido di silenzio (in cui ha avuto il tempo di nominare Giuliana Del Bufalo sua assistente per l'informazione) si è calato nei panni del mediatore tra Mimun e il Tg1, invitando entrambi ad «attivare tutte le iniziative opportune per favorire il ristabilimento di un clima di serenità e di reciproca collaborazione». Nell'incontro tra Mimun, Cattaneo, i componenti del cdr del Tg1 con il direttore delle Risorse Umane, Comanducci e il segretario dell'Usigrai, Natale, i toni accesi non sono mancati, anche se il dg ha teso ad evidenziare «il danno che la situazione di conflittualità può produrre alla testata». Cattaneo inoltre «ha ricordato la piena fiducia dell'azienda nel direttore del Tg1, invitando Mimun a proseguire nella linea editoriale intrapresa dal maggio del 2002, con ottimi risultati sul fronte della qualità e degli ascolti». Il confronto è diventato poi più serrato quando si sono toccati i due temi più caldi, quello del trasferimento della Tagliafico alla Testata Parlamentare e la chiusura del servizio sportivo del Tg1 «per esclusiva competenza di Rai Sport nell'informazione sportiva dell'azienda». Il Cdr annuncia di aver chiesto, tra l'altro, all'azienda il reintegro del vice direttore Tagliafico nelle sue funzioni e anche una giornata di confronto diretto di Mimun con la redazione. Richiesta da lui accettata. Netta contrarietà invece ha espresso nei confronti dell'ipotesi «di abolire il servizio sportivo del Tg1, perché riteniamo questo uno dei punti di forza del primo telegiornale italiano. In continuità con 10 anni di battaglie unitarie della redazione». Da segnalare anche che all'interno del Cdr del Giornale Radio Rai, due componenti, Maria De Santis e Fabio Sanfilippo, si dissociano dal documento approvato ieri dall'Assemblea del Gr. Giu.Cer

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