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Settimana cruciale per Gasparri e Mimun

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Ieri il ministro Gasparri lo ha difeso: «Tra coloro che criticano il direttore del Tg1, Clemente Mimun, c'è anche un conduttore che per un periodo fu allontanato dal video perchè non controllava le immagini dei bambini nei servizi sulla pedofilia. Da che pulpito, dunque, viene la predica», ha detto il ministro, alludendo a David Sassoli. Infatti, Gasparri considera veramente fuori luogo le critiche al direttore del Tg1. Di parere diverso l'Osservatore Romano, che però spera nel chiarimento che ci sarà «mercoledì, con un incontro tra Mimun e il Cdr nello studio del direttore generale Cattaneo». Venendo alla legge Gasparri, l'onorevole Paolo Romani la considera «un pò come l'Inter. È una legge di grandi promesse che poi al momento buono non ce la fa». Romani, che ha precisato di essere interista, ha quindi aggiunto: «Però l'Inter è una grande squadra e la Gasparri una buona legge». Critiche per l'azione del Governo nel campo dell'innovazione tecnologica sono arrivate invece dal responsabile dell'area comunicazione della Margherita, Paolo Gentiloni, intervenuto a un convegno. «L'ultimo censimento svolto in Italia, ha ricordato il deputato della Margherita, ha svelato come nel nostro Paese esistano solo 39 decoder per il digitale terrestre». Secondo Gentiloni, «bisogna rendere centrale, nell'azione di governo, una politica di integrazione sull' innovazione nel campo delle comunicazioni, che non si divida in tanti rivoli di competenze, magari di diversi ministeri marginalizzati». Sul ddl Gasparri è tornato l' ex sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita (Ds), attuale assessore della Provincia di Roma. «È una legge medioevale - ha sottolineato - perchè blocca il digitale, non lo favorisce. Mi auguro che si prenda atto del fallimento della politica delle comunicazioni della destra». Secondo Vita, «l'Italia è rimasta indietro nel campo delle tecnologie e ha un pluralismo azzoppato, nonostante possa contare su grandi risorse umane». Al convegno hanno partecipato il docente di sociologia della comunicazione della Sapienza Mario Morcellini e il presidente di Federcomin Alberto Tripi.

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