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No al doppio mandato per i deputati

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Quindi sì alla doppia candidatura, ma no al doppio mandato. È quanto hanno ribadito i servizi giuridici delle istituzioni europee - rispondendo ad alcune questioni formulate ultimamente da diversi gruppi, tra cui un'iniziativa bipartisan dei due vicepresidenti italiani dell'assemblea di Strasburgo Guido Podestà (Forza Italia) e Renzo Imbeni (Ds) - spiegando i contenuti della decisione presa all'unanimità dal Consiglio europeo nel 2002 sull'incompatibilità tra i due incarichi. Imbeni e Podestà chiedevano, in particolare «cosa succede se un paese non recepisce o non rispetta tale decisione» e chi decide nel caso di conflitto, per esempio, se un candidato non eletto fa ricorso contro quello eletto che decide di mantenere i due incarichi. Il discorso del doppio incarico riguarda, in questo momento essenzialmente l'Italia. Chiarite le regole si preannuncia già un confronto sulla questione morale: tra chi approva l'incompatibilità del doppio mandato, infatti, ci sono politici favorevoli alla doppia candidatura, giustificata con la necessità di puntare sui leader ed personaggi più noti dei partiti per convincere i cittadini a votare per le europee.

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