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LISTA unica al rush finale.

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Che aggiunge subito: «Noi come sempre non ci dichiariamo chiusi a ciò che viene dagli altri, ma ci siamo dichiarati disponibili a parlarne». Berlusconi spiega che «Forza Italia ha già operato la sua scelta dopo avere offerto ai partiti alleati la possibilità di fare una lista unica». «I partiti alleati non hanno risposto positivamente quindi Forza Italia si è incamminata nella direzione di presentare la propria lista in modo autonomo», osserva il Cavaliere prima di aggiungere che nei giorni scorsi si è invece aperta una possibilità sulla lista unica. Quindi aggiunge che oggi si svolgerà un vertice di maggioranza al quale «parteciperanno i rappresentati di ciascuna delle forze che compongono la Casa delle Libertà» per decidere una linea comune sulle modifiche alla legge elettorale europea, la candidatura del premier e discutere della lista unica del centrodestra. Ma da parte di chi è giunta questa nuova apertura alla lista unica? Da parte dell'Udc? Marco Follini, segretario dei centristi della maggioranza non risponde sull'argomento, ma ad accendere i fari su di lui ci pensa Francesco Storace: «Perché Follini apre alla lista unica, dopo aver detto di no per mesi?». si chiede il presidente della Regione Lazio, secondo il quale «a giudicare da quello che vedo e sento, nè Fini nè Bossi hanno manifestato questa disponibilità. A meno di non aver capito male». Il premier fa anche uan battuta autobiografica dicendo di sentirsi «giovanissmo» perché «la giovinezza è una categoria dello spirito e non anagrafica». È pronto, insomma, a tuffarsi nella campagna elettorale. Berlusconi, però, annuncia che darà il suo contributo alla campagna elettorale per le Europee dichiarandosi disponibile ad andare in tutti i paesi dove sia possibile portare un aiuto allo sforzo del Ppe di rimanere la principale formazione politica del vecchio continente. «Quello che ci interessa è una vittoria generale in tutta Europa», sottolinea Berlusconi. Se il leit motiv del congresso è l'ingresso nell'Ue dei dieci Paesi dell'ex Patto di Varsavia, il premier ricorda che c'è una forma di comunismo ancora più pericolosa di quella apertamente dichiarata ed è quella dell'essere comunista «senza comunismo». Una forma di comunismo che, ha scandito Berlusconi, porta con sè un metodo «di lotta politica per il quale si vuole l'eliminazione dell'avversario politico, non con il sistema del libero voto e della democrazia ma, per esempio, con l'utilizzo della giustizia politica». Ed è a questo proposito che il presidente del Consiglio esprime la sua solidarietà al Alain Juppè, l'ex premier francese ricordato anche dal premier attuale, Jean Pierre Raffarin. «Noi in Italia non potremmo passare in Tv nessuno spot - affermato il premier -. Anche se siamo al governo le nostre istituzioni e leggi sono ancora piene di portati dei governi di sinistra precedenti». Ma conclude: «Forza Europa, vinceremo nel nome dei nostri valori e dei nostri principi».

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