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Un applauso al minuto e un silenzio

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I passaggi più applauditi dell'intervento del premier, che indossa un doppiopetto blu e camicia bianca, dimagrito e con il sorriso smagliante, sono soprattutto quelli in cui Berlusconi attacca la magistratura e i comunisti, «il regime da ghigliottina» instaurato nel paese grazie a Violante, «la democrazia togata» più odiosa del fascismo. Parlando dei comunisti, Berlusconi -ironizzando sui suoi stessi ritocchi- li accusa di essersi fatti semplicemente «un lifting, che non gli è riuscito bene». E il popolo di Forza Italia si scalda, fischia e urla «buuu» quando il premier definisce il comunismo non soltanto un regime politico, ma «una forma mentale, un modo di concepire la società e l'individuo»: il presidente del Consiglio dice soprattutto di temere quei comunisti che fanno finta di non esserlo. Gli applausi più lunghi della platea sono comunque per Marco Biagi, il consulente del ministero del Lavoro ucciso dalle Brigate rosse e che ha dato il nome alla riforma del mercato del lavoro, e ai «martiri di Nassiriyah», ricordando i quali tutti si alzano in piedi commossi.

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