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Magistrati indignati per le parole del premier

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E alzano il livello dello scontro tra governo, maggioranza e giudici già in atto sulla riforma dell'ordinamento giudiziario; uno scontro che porterà quasi certamente l'Anm a proclamare un nuovo sciopero, magari di più giorni, come cominciano a chiedere anche i magistrati delle correnti più moderate. A provocare le reazioni più dure il giudizio, espresso dal premier e ripreso da un articolo di Gianni Baget Bozzo, che il «fascismo è meno odioso di questa giustizia togata». Parole che fanno dire al segretario dell'Associazione nazionale magistrati Carlo Fucci : «Mi sento pesantemente offeso nella dignità di uomo e di magistrato come credo tutti i miei colleghi. È particolarmente grave che il presidente del Consiglio utilizzi ancora il fascismo come termine positivo di paragone poichè quel regime è stato negazione di libertà e diritti». Dal Csm , il laico dei Ds Luigi Berlinguer, ammonisce: «non si può continuamente attaccare direttamente la giustizia o i magistrati togati nel loro complesso in forma indeterminata seminando discredito contro l'istituzione». Il giudizio severo sulle parole del premier accomuna tutte le correnti rappresentative delle toghe. È un nuovo attacco «scomposto» , una manifestazione di «spregio» alla magistratura, che il premier vuole «asservita al potere» denuncia Claudio Castelli, segretario di Magistratura democratica. Le parole di Berlusconi vengono definite «contumelie» da Armando Spataro, leader del Movimento per la giustizia, che però assicura: «la magistratura non si farà intimidire da questa ulteriore aggressione». Anche i gruppi più moderati insorgono: Antonio Patrono, segretario di Magistratura Indipendente, la corrente più moderata, parla di «offese oggettivamente lesive del rispetto che deve intercorrere tra istituzioni dello Stato».

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