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Il Lussemburgo al centro del sistema

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Lo ha dichiarato il sostituto procuratore Jean-Francois Boulot al quotidiano «Le Monde», che ha affidato a un inviato speciale il compito di vedere più chiaro nell'intrico di società della Parmalat nel Gran Ducato. «L'inchiesta non riguarda solo Satalux, ma tutte le società lussemburghesi in cui Parmalat aveva un legame diretto o indiretto» ha aggiunto Boulot, che dice di star lavorando «insieme alle autorità italiane». Satalux, al centro dell'inchiesta aperta dalla magistratura lussemburghese per riclaggio di danaro contro i responsabili di Parmalat, «è una delle sei società di comodo creata nel Lussemburgo, con l'aiuto di prestanome» scrive il giornale. Nell'inchiesta, intitolata «Il Lussemburgo al centro del sistema Parmalat», si precisa che Satalux, che ha come azionista la famiglia Tanzi, è insieme a Third Millennium, una società domiciliata presso Mercuria, filiale del principale studio di avvocati del Paese, Arndet & Medernach. Third Millennium, «feudo personale» dell'ex direttore finanzirio Fausto Tonna, aveva come azionista di riferimento Epicurum, il fondo immatricolato alle isole Cayman, «i cui assets sono spariti senza lasciar traccia». Secondo Paul Mousel, uno dei parner di A%M, lo studio di avvocati non ha alcuna responsabilità in quanto, ha detto a «Le Monde», «quando una società straniera nota viene in Lussemburgo per creare una società a partecipazione finanziaria allo scopo di emettere obbligazioni con l'aiuto di un sindacato di banche internazionale di buona reputazione, i prestatari di servizi della piazza finanziaria non si pongono più problemi». Dello stesso parere, riferisce il giornale, è Etienne Stiennon, amministratore delegato di Gecalux, la società che ha aiutato Parmalat a creare in Lussemburgo Parmalat Soparfi, Food Reinsurance e Newport. L'altra società di domiciliazione coinvolta dallo scandalo Parmalat è la filiale locale di KPMG Financial Engineering, che ha immatricolato per conto dell'azienda italiana Olex, che però, secondo un dirigenti dello studio di audit, non è più domiciliata presso di loro perché è stata venduta all'inizio del 2003. «Le autorità non ci hanno contattato» ha anche dichiarato John Lee, direttore di KPMG Lussemburgo. Il giornale sottolinea infine che Parmalat ha fatto il centro delle sue operazioni finanziarie in Lussemburgo dove sono presenti 17 banche italiane e valuta a 7,5 miliardi di euro la totalità dei suoi prestiti obbligazionari quotati nel Granducato. Intanto, da Monaco arriva la conferma che Calisto Tanzi aveva un conto bancario nel Principato di Monaco: lo ha confermato una fonte attendibile a Montecarlo, che smentisce però l'ammontare di 1,5 miliardi di euro citato dalla stampa in Italia.

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