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MILANO — «Costoro sono dei veri e propri delinquenti, almeno da quello che si sta evincendo dalle notizie ...

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A dirlo il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, che è intervenuto a Radio Padania Libera per commentare le notizie relative alla Parmalat. «Dico che sono dei delinquenti - ha aggiunto Castelli - perchè chi è già ricco e ha centinaia di miliardi ha veramente gravissime responsabilità se imbroglia dei risparmiatori per avere ulteriori centinaia di miliardi. È molto peggio di chi è costretto alla fame e va a scippare o va a rubare». Castelli dopo aver precisato che sarà la magistratura ad appurare l'eventuale responsabilità ha sottolineato che: «Personaggi di questo tipo ricadranno nel reato di falso in bilancio perchè questo reato non è assolutamente vero che è stato abolito. È una bugia dei soliti della sinistra, dei vari Violante, dei vari Brutti, di tutta quella compagnia di persone lì che hanno ribadito ossessivamente questa che è una assoluta e perfetta bugia. Faccio un esempio - ha detto - Sapete che una azienda, un negozio, un'impresa hanno un magazzino. Questo magazzino viene valutato, per esempio un miliardo. Arrivava un magistrato o la gdf e diceva no, secondo noi tu lo hai valutato un miliardo ma secondo noi ne vale due, ergo hai fatto falso in bilancio». Secondo il ministro per «uscire da questa situazione di assoluta possibilità di incriminare chiunque» è stata fatta la nuova legge. «Noi - ha spiegato - abbiamo reso non reato ad esempio la buona fede, il caso in cui non ci fosse alcun danno per gli azionisti, e abbiamo stabilito che si debba agire su querela di uno degli azionisti». «Bisogna tutelare i risparmiatori - ha detto Castelli - perchè la fiducia è il dato fondamentale per qualsiasi tipo di investimento. Se viene a mancare questo, verrebbe a mancare la linfa vitale per quei flussi finanziari che poi servono a sviluppare le attività e le imprese». Secondo il ministro della Giustizia «è chiaro che se i risparmiatori vedono che ai vertici di queste grandi aziende non ci sono industriali capaci, ma gente che poi commette reati anche gravi, non investono più. E questo sarebbe gravissimo per il paese». «Non c'è dubbio - ha detto il ministro - che qualcosa nel sistema di controlli non ha funzionato. Questo credo che sia evidente. Non è più il caso singolo, qua sembra che ci sia proprio un sistema che non viene sufficientemente controllato».

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