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Maroni: atti illegittimi garantiamo i cittadini

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Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, auspicando che tutti i prefetti adottino lo stesso comportamenti del prefetto di Milano Bruno Ferrante. Se necessario, secondo Maroni, deve «intervenire anche la magistratura per garantire il rispetto della legge e che cittadini ignari vedano i loro diritti garantiti». Maroni ha spiegato che il ministero del Welfare ha fatto ciò che doveva fare per la vertenza degli autoferrotranvieri, raggiungendo l'accordo con Cgil, Cisl e Uil. «Per noi - ha aggiunto - la questione sindacale è chiusa. Ora la questione è il rispetto della legge e, quindi, è di ordine pubblico. Pertanto, è giustamente nelle mani del ministro Pisanu». Secondo il ministro, i cittadini devono essere garantiti da chi deve far rispettare l'ordine pubblico. Dunque, i prefetti, il ministro degli interni e la magistratura. Secondo Maroni, «se la legge non riesce a impedire questi comportamenti illegittimi vuol dire che non funziona: questo è un problema di cui ci occuperemo al consiglio dei ministri domani». Ma, per Maroni, oltre a come rendere più efficace la legge, c'è anche un'altra questione su cui riflettere. L'atteggiamento, cioè, di «tanti lavoratori che disconoscono un accordo firmato da Cgil, Cisl e Uil. Quanto sta accadendo impone una riflessione». La commissione di garanzia sugli scioperi esaminerà infatti domani le proteste selvagge degli autoferrotranvieri, come annunciato dal presidente Antonio Martone. La legge che regolamenta gli scioperi nei servizi pubblici essenziali è la 146 del 1990 modificata dalla 83/2000. Ecco cosa prevede la normativa vigente in caso di proteste nei settori considerati essenziali per la cittadinanza: SERVIZI ESSENZIALI: Tutti quelli che riguardano la tutela della vita, della sicurezza dela persona e dell'ambiente, la sanità, l'igiene pubblica, la protezione civile, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, le dogane, l'energia, la giustizia. Sono considerati essenziali poi i trasporti, il versamento degli assegni previdenziali e di salari e stipendi, l'istruzione pubblica e gli esami, le poste e l'informazione radiotelevisiva pubblica. PREAVVISO: Nell'ambito di questi servizi i soggetti che proclamano lo sciopero devono farlo per iscritto indicando durata, motivazioni e modalità di attuazione almeno 10 giorni prima. PRESTAZIONI INDISPENSABILI:le prestazioni indispensabili devono essere contenute entro il 50% delle prestazioni normalmente erogate . SANZIONI: Sono proporzionate alla gravità dell'infrazione con esclusione però del licenziamento e di «mutamenti definitivi» del rapporto di lavoro (come ad esempio il trasferimento). Se la violazione è da addebitare al sindacato la Commissione può sospendere i permessi sindacali e i contributi sindacali per la durata dell'astensione (vengono trattenuti dall'azienda ma versati all'Inps) per un ammontare che non può essere inferiore ai cinque milioni delle vecchie lire (circa 2.500 euro) nè superiore ai 50 (circa 25.000 euro). DIFFERIMENTO: In caso di pregiudizio «grave e imminente» dei diritti della persona costituzionalmente tutelati il presidente del Consiglio, un ministro da lui delegato o il prefetto possono invitare le parti a desistere dai comportamenti che determinano la situazione di pericolo. La sanzione è variabile da 500.000 a un milione delle vecchie lire.

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