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Il voto dei rutelliani dà uno scossone all'Ulivo

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Il partito di Rutelli si è spaccato e la sinistra ce l'ha col leader che ha deciso per il «sì»

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La dichiarazione del leader della Margherita Rutelli a favore del la legge ha creato una spaccatura all'interno del suo partito e fra il suo partito e gli altri del centrosinistra. In particolare fra i Ds Cesare Salvi, esponente della sinistra interna, mette in dubbio che sia più possibile realizzare il progetto Prodi del «listone» unico delle sinistre per le elezioni europee, e questo proprio alla vigilia dell'inizio degli incontri fra centrosinistra e associazioni politiche «vicine» per la spartizione dei posti in lista. In effetti, i numeri riscontrati in aula a Palazzo Madama dimostrano che il partito di Rutelli si è diviso pressappoco a metà: dei senatori della Margherita 17 hanno votato sì, 10 no e 9 non hanno votato. Dato che la disparità di forze con la Cdl è molto elevata, anche se la Margherita avesse votato compatta «no» la legge sarebbe passata comunque più che ampiamente; ma questo non fa che dimostrare la qualità strettamente politica dello strappo che si è verificato all'interno dell'opposizione. Salvi, che nei Ds è fra quelli che ha più protestato contro il listone unitario, parte subito in quarta, chiedendo che dell'accaduto si traggano le conseguenze politiche dato che «la Margherita ha assunto su questa legge una posizione di stampo reazionario» e «ha concorso poi a far passare una legge fortemente voluta dalla destra. Occorre quindi - dice Salvi - riconsiderare la decisione che è stata presa di dare vita ad una lista comune con quel partito alle elezioni europee». Corre subito a tamponare la falla il capogruppo die Ds al Senato Gavino Angius: «Non c'è nessun rischio per le liste unitarie per le Europee», afferma e, anche se quanto accaduto è «senz'altro non secondario» ritiene che il problema «debba, e possa, essere superato dal centrosinistra». Ieri intanto al termine di una riunione, alla quale per una parte ha partecipato anche Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Piero Fassino ed Enrico Boselli hanno fatto sapere che oggi ci saranno i primi incontri da domani tra i rappresentanti della lista unica del centrosinistra per le prossime Europee e gli esponenti dell'associazionismo, della società civile e del volontariato. Il leader di Alleanza Popolare Clemente Mastella ha commentato: «Il fatto che oggi si siano visti i leader del "triciclo", dopo quello che è successo al Senato, è come quando ti muore qualcuno e festeggi il giorno dopo. Avrei aspettato un giorno per lo meno per dare l'idea che si è uniti. C'è il morto in casa e già si fa baldoria per cose diverse. La vicenda al Senato è stata gestita con i piedi. Bisognava guidare politicamente questa vicenda. È la prima volta che in uno schieramento si ritorna agli steccati tra laici e cattolici. All'interno del centrosinistra questa è una cosa francamente abominevole».

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