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Ocse: la ripresa è vicina e negli Usa va molto meglio

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In questo contesto lo scenario è in ogni caso decisamente favorevole per i prossimi due anni, anche se esistono fondate preoccupazioni per la dinamica dei deficit gemelli degli Usa, che potrebbero indebolire il dollaro e determinare un indesiderato rialzo dei tassi. Sono queste le prospettive di fondo delineate dall'Ocse, nell'ambito dell'edizione preliminare dell'Economic Outloook in cui viene fra l'altro dedicato uno spazio specifico ai singoli Paesi (od aree), fra i quali l'Italia. Prima di tutto appunto la considerazione che la ripresa, dopo un periodo di oscillazioni, è pienamente in corso, sopratutto in Asia, Nordamerica e Regno Unito; la stessa Europa appare a questo punto in grado di agganciare questo treno. L'attuale momento favorevole sembra inoltre destinato a protrarsi per i prossimi due anni, favorito da un basso livello d'inflazione e da un costo del denaro ai minimi. Questo stesso recupero, però, è appunto non omogeneo ed appare trainato essenzialmente dagli Stati Uniti, che a loro volta qualche problema, anche di non poco conto, continuano ad averlo. Se si guarda alle stime previsionali contenute nel rapporto, nel 2004 la crescita dell'economia a stelle e strisce è prevista nell'ordine del 4,2%, in rialzo rispetto alle prevedenti previsioni, contro l'1,8% appena dell'Eurozona. Anche il Giappone - che pure ha dato inaspettati segnali di recupero - è destinato a crescere dell'1,8%. Per il 2005, peraltro, la situazione dovrebbe migliorare, con gli Usa in crescita del 3,8% e l'Eurozona del 2,5%, mentre il Giappone dovrebbe confermare un +1,8%. Sulla stessa situazione dell'economia americana, gravano appunto le preoccupazioni relative alla dinamica del deficit delle partite correnti e di quello pubblico. L'Ocse fa notare che il disavanzo con l'estero è arrivato al 5% del prodotto lordo, cioè ai massimi storici e parla di «insostenibilita» di quest'andamento - con riferimento ad entrambi i deficit - in quanto potrebbe condizionare negativamente il dollaro, provocare un aumento dei tassi ed indebolire più complessivamente la ripresa mondiale. Infine, la situazione italiana, con un tasso di crescita previsto per il 2003 nell'ordine dello 0,5% e dell'1,6% nel 2004. L'Ocse chiede esplicitamente l'anticipazione dei tempi della riforma pensionistica, ma elogia l'Italia per aver fatto passi avanti.

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