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«Sbagliata la diffusione Qui non ci sono cretini»

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In ogni caso per Crema la legge «parla chiaro» e al Senato non sono «cretini». Presidente Crema, come giudica il comportamento della Procura di Roma sull'inchiesta «Cleopatra»? «Non posso dare un giudizio complessivo perché non conosco gli atti, ma solo alcuni stralci riportati dalla stampa. Il comportamento della magistratura va sempre valutato con serietà ed attenzione. Parto sempre dal presupposto che il magistrato operi in buona fede. So anche cosa dice la legge Boato (legge 20 giugno 2003, numero 140) all'articolo 6. Questo articolo riguarda l'intercettazioni non dirette nei confronti di un parlamentare e dice chiaramente che il Gip, anche su istanza delle parti, qualora ritenga irrilevanti ai fini delle indagini tutte o in parte le intercettazioni relative ai verbali le distrugge. Se sono state utilizzate il Gip le ha ritenute rilevanti al fine delle indagini». La norma che è stata approvata quest'anno dal Parlamento che cosa dice? «In questo caso, l'articolo 6, comma 2, dice che quando si ritiene necessario utilizzare le intercettazioni è il giudice per le indagini preliminari a decidere con ordinanza e richiede, entro i 10 giorni successivi, l'autorizzazione della Camera al quale il parlamentare appartiene. Non capisco come queste cose siano finite sui giornali». Queste intercettazioni dovevano essere rese pubbliche? «Direi di no. Questo rende tutto vano. Altrimenti si desume che il Parlamento è composto da dei cretini. La norma è chiara: entro dieci giorni. Altrimenti perché è stata scritta?!». Pensa che la magistratura si sia comportata scorrettamente? «No. Il Presidente del Senato Marcello Pera non ha scritto al Procuratore generale della Repubblica, ma al Presidente del tribunale perché l'articolo 6 identifica nel gip l'autorità amministrativa preposta nel processo. La legge chiarisce che se nel caso ritenga irrilevanti queste prove le distrugga, ma nel caso le ritenga rilevanti ha 10 giorni di tempo per procedere e chiedere l'autorizzazione. L'azione corretta nei confronti di questo parlmentare che è stato intercettato sarebbe stato quella di non citarlo affatto. Ma questo sarebbe stato come pretendere troppo da parte di chi non ha una cultura liberale. Stiamo aspettando gli atti. Può darsi che abbiano operato in una situazione di prima applicazione della norma e quindi non sapevano come comportarsi». Si sente di dire solo questo sulla vicenda? «Sì, perché non ho visto gli atti. In ogni caso la legge è molto chiara. Il magistrato inquirente che ha operato le intercettazioni e ha mandato le intercettazioni al Gip. Questo comportamento è stato pertinente».

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