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I Paesi membri controllano male i finanziamenti Ue

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Il presidente della Corte, Juan Manuel Fabra Valles, ha dato atto alla Commissione di aver fatto «dei progressi sostanziali» nella riforma amministrativa, ma al tempo stesso ha puntato il dito sulle spese la cui gestione è divisa tra Commissione e Stati membri, cioè l'80% del bilancio tra politica agricola e azioni strutturali. Nel caso della politica agricola, i controllori, che hanno stilato un voluminoso rapporto di oltre 400 pagine, pongono l'attenzione su «errori significativi» per lo più a livello del beneficiario finale. A presentare rischi di sbagli più elevati sono, per la Corte, i pagamenti dei premi zootecnici versati agli agricoltori, sebbene il «sistema integrato di gestione e controllo» sia soddisfacente. Altre categorie di spesa, non soggette a quest'ultimo sistema, rappresentano però il 42% dei pagamenti totali per l'agricoltura e includono sovvenzioni che interessano particolarmente anche l'Italia come quelle per l'olio d'oliva, il cotone, il tabacco e i foraggi essiccati nonché lo sviluppo rurale.

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