Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

DOPO una serie di segnali, Romano Prodi ha rotto gli indugi e si è sostanzialmente proposto come prossimo ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Superando le incertezze legate al suo ruolo di presidente dell'Unione europea, Prodi ieri è uscito definitivamente allo scoperto e ha fatto capire che il suo ritorno è già cominciato. La sua personale «discesa in campo» ha preso forma in un documento significativamente intitolato «l'Europa, il sogno e le scelte» che è stato recapitato ai leader delle singole componenti dell'Ulivo accompagnato da una lettera. Il messaggio è chiarissimo: bando a divisioni e polemiche, uniti si può tornare a vincere. In sostanza quindi Prodi chiede all'Ulivo di accelerare il processo di unità che dovrebbe come primo passo condurre a una lista unica per le elezioni europee della prossima primavera. Un percorso iniziato in estate e che a giudizio del presidente della Ue è gia a buon punto. «A luglio - scrive - ha invitato i riformatori italiani a unirsi. Era una proposta aperta ma che in pochi mesi ha preso piede e già nei prossimi giorni si riuniranno per discuterla le assemblee dei partiti che per primi hanno raccolto l'invito». Ma per Prodi questa non deve essere un'operazione solo di vertice, anche perchè, a giudizio del Professore, l'idea di unità ha fatto più strada nel corpo del centrosinistra italiano di quanto le diatribe che coinvolgono le singole componenti faccia immaginare. E anche per questo Prodi ha voluto sottolineare che il documento presentato ieri «non è ancora un programma, questo lo dovremo elaborare tutti insieme, forze politiche e cittadini che si riconoscono nei valori dell'Europa unita, della libertà della giustizia, della solidarietà, del rispetto dell'ambiente». Altro passo sottolineato con forza è la disponibilità verso chi vuole unirsi al progetto. «Siamo alla prima tappa di un cammino che punta a raccogliere un consenso vasto e unitario e che impone di tenere la porta aperta a tutti fino all'ultimo momento utile». Il manifesto prodiamo raccoglie consensi dalla sinistra ma anche critiche. Il segretario del Prc Fausto Bertinotti non è d'accordo con la proposta di Prodi sulla lista unitaria dell'Ulivo «che del tutto legittimamente» continua a proporre e rilanciare «anche quando forze consistenti di esso hanno già opposto un netto rifiuto». «Ma c'è - osserva poi Bertinotti - un risvolto più generale nella proposta di Prodi che non convince. È l'idea di andare, in Italia e in Europa, verso un sistema bipolare. Ora, anche al di là delle critiche più volte e da più parti espresse a questo modello per quanto esso impoverisce la democrazia, resta il fatto che in tutti i grandi paesi dell'Europa il pluralismo delle forze politiche si esprime con ben altra ricchezza». «La nostra risposta a Prodi la daremo il 22 novembre prossimo in occasione della nostra manifestazione nazionale», afferma il leader dell'Udeur Clemente Mastella. Protesta anche Antonio Di Pietro che lamenta un'esclusione ai danni del suo movimento. Per Rutelli invece «nel documento di Prodi c'è un contributo molto importante che traccia un orizzonte assai elevato e spinge verso il bipolarismo europeo». Armando Cossutta definisce legittima l'ipotesi che il leader del Prc possa fare il ministro in un futuro governo dell'Ulivo ma esprime l'auspicio che Bertinotti «mantenga l'impegno fino in fondo». Pa.Ta.

Dai blog