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«È solo un fischio d'inizio, ora inizia l'assalto»

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Parla Enzo Fragalà: «È il capogruppo Ds che deve spiegare molte cose. A cominciare dal volo con Brusca»

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Enzo Fragalà, deputato palermitano di An, da anni è una sorta di anti-Violante. Anzi, per meglio dire è l'anti-partito dei procuratori, è contro gli antimafiologi di professione ma è contro la mafia, ed è contro la sinistra in cerca della spallata per abbattere Berlusconi. Insomma, se potesse, direbbe di sé che è l'anti-Violante. Ma che cosa ha da spiegare il capogruppo dei Ds? «Deve spiegare come mai nel '94 preannunciò un'iniziativa giudiziaria contro Forza Italia a pochi giorni dalle elezioni. A cosa si riferiva? All'inchiesta contro Dell'Utri a Caltanissetta? E come lo sapeva prima che fosse pubblica? E perché quell'indagine partì poco prima del voto politico». E lei che cosa vuole dire? «Quello che ho detto. C'è una parte della sinistra che ci sta provando da dieci anni. Ancora non ci è riuscita. Adesso ci sta tentando di nuovo». Tentando che cosa? «Guardi, Violante non è una persona che parla a caso, non è uno sprovveduto e non è uno a cui scappano le parole di bocca». E allora? Dove vuole arrivare? «Dove vuole arrivare lo deve dire Violante. Sta per succedere qualche altra cosa? E che cosa?». Be', forse sta esagerando... «No, la mia è solo la prima domanda». E la seconda? «Come mai Giovanni Brusca, due anni dopo, nel 1996 quando cominciò a parlare ebbe una sorta di avviso dall'allora capo della polizia, che gli consigliò di consegnare prima tutto il suo patrimonio». Il boss mafioso venne invitato al silenzio? «Di certo a Brusca non è stata sequestrata una villa a Monreale con 15 ettari di terreno annesi. Era sua ed era intestata ad uno prestanome, non gli fu tolta». E Violante che cosa c'entra? «C'entra perché Violante era sullo stesso volo aereo Palermo-Roma su cui c'era anche Brusca. Mi sembrano tutte coincidenze un po' strane. Troppo strane». Secondo lei le parole del capogruppo di Ds fanno parte di un disegno politico? «Lo vorrei sapere. Ma, ripeto, non mi sembra un attacco avvenuto per caso. L'anno prossimo ci sono le elezioni europee e l'Ulivo dal 61 a zero che la Casa delle Libertà gli ha rifilato alle scorse politiche. Sono convinto che ci saranno altre iniziative, altre sortite. Non siamo che all'inizio». All'inizio di che cosa? «Quello di Violante non è un colpo di sole. Casomai è un colpo di testa, una testata in faccia bella e buona. Se preferisce, tanto per rimanere nella metafora calcistica, è un fischio di inizio. Temo una campagna in grande stile contro il governo, contro la Casa delle Libertà, contro il centrodestra. Nonostante le difficoltà, a sinistra c'è chi pensa comunque che sia necessaria una spallata, possibilmente giudiziaria, al governo per farlo fuori». Arriverà? Ci sarà un'offensiva delle Procure? «Spero di no, ma lo temo. Temo un'offensiva politica di qualche pm iscritto al partito dei giudici la cui guida politica è dell'onorevole Violante da molto anni». Insomma, non pensa ad un'azione isolata? «Non credo. Hanno provato di tutto in questi anni di governo del centrodestra. Non ci sono riusciti. Non restano che le Procure amiche». F. D. O.

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