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«Sull'immigrazione Fini si è schierato con la sinistra»

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È stato il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a lanciare l'accusa di «tradimento» al vice presidente del Consiglio, che ha proposto di concedere il diritto di voto amministrativo agli immigrati. E il coordinatore nazionale della Lega, Roberto Calderoli, ha aggiunto che se An e Udc insistono con questa proposta «si mettono fuori per conto loro dalla linea del governo». Il partito di Bossi, quindi, non cambia linea e ribadisce che non voterà la proposta di legge che sarà presentata da An. «Se ci butteranno fuori - ha affermato il ministro Castelli - ne prenderemo atto ma noi andremo avanti in ogni caso cercando di portare avanti il programma della Casa delle Libertà, quello sul quale ci siamo impegnati con gli italiani». Il Guardasigilli è comunque convinto che il governo reggerà fino a Natale: il panettone, ha detto lo mangerò prima a casa mia con i familiari e poi al ministero con i miei collaboratori. «Poi - ha aggiunto - prevedo che a gennaio ci sarà la neve. La Lega è contraria alla proposta di Fini anche perché, ricorda Castelli, una legge già c'è e prevede che chi risiede in Italia da almeno dieci anni può chiedere la cittadinanza con tutti i diritti, compreso quello di votare. No quindi, per la Lega, al diritto di voto, anche se solo amministrativo, per chi non è cittadino italiano. Se in Parlamento, avverte il ministro, si dovesse formare una maggioranza diversa da quella della Casa delle Libertà, «ne dovremmo prendere atto». Noi non facciamo minacce, dice il coordinatore nazionale della Lega, Roberto Calderoli, ma «se pensano che un provvedimento votato alle Camere da An e Udc con Ds e Rifondazione comunista sia come bere un bicchiere d'acqua, si sbagliano». È Fini, quindi, secondo la Lega, che mette a rischio la coalizione se porta in fondo la sua proposta facendola approvare con il voto contrario della maggioranza della Cdl e con il voto favorevole delle sinistre. Il deputato europeo e braccio destro di Bossi al ministero delle riforme, Francesco Speroni, sembra però non chiudere del tutto la porta. La proposta di Fini, ha dichiarato, è «una cosa così surreale, difficile da capire e interpretare: forse è presto per dare un giudizio definitivo, vediamo dove porterà concretamente e fin dove si spingerà». Per il ministro del Welfare, Roberto Maroni, comunque, prima di dare il voto agli immigrati bisogna pensare ad altri problemi di integrazione che riguardano gli extracomunitari, come casa, lavoro e delinquenza. Senza dimenticare, ha aggiunto, che sono da risolvere anche i problemi dei cittadini italiani: inflazione, carovita, pensioni. E. S.

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