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È al Centro-Nord che si va a riposo prima

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Uno studio effettuato dalla Svimez rivela che l'età media al momento della pensione dei residenti del Centro Nord è di 58,6 anni, contro i 60,5 anni del Sud e la media italiana di 59,1. In sostanza, nella cosiddetta Padania si va in pensione prima che nel resto d'Italia. E non solo le pensioni nel Centro-Nord arrivano prima, ma, anche, lo Stato spende di più, in proporzione ai beneficiari, appunto al Centro Nord piuttosto che al Mezzogiorno. Infine, fra i cittadini in età pensionabile, al Centro Nord uno su due ha una pensione, mentre al Sud solo uno su tre. Il fenomeno del pensionamento anticipato è forte anche per la presenza di incentivi all'uscita e su questo influiscono le diverse strutture territoriali del mercato del lavoro. Si spiega così il crescente ricorso al pensionamento anticipato, in particolare nel Centro Nord. Nelle «regioni centro-settentrionali - si legge nello studio della Svimez - circa il 60% dei lavoratori sono andati in pensione con una età inferiore ai 60 anni. Nel Mezzogiorno tale percentuale scende al 40%». Più in particolare, si osserva per i residenti nelle regioni meridionali una concentrazione delle uscite dal lavoro in corrispondenza delle età di pensionamento di vecchiaia: 60 anni (ben 15%) e 65 anni (circa 14%). Invece al Centro-Nord, la distribuzione appare più omogenea, con maggiore concentrazione in corrispondenza dei 53 (6%) e 55 (10%) anni e senza un particolare picco in corrispondenza dei 60 (9%) e 65 (7%) anni di età. Nel complesso, l'età media al pensionamento per i soggetti considerati dalla rilevazione risulta nel Centro-Nord inferiore di circa due anni rispetto al Mezzogiorno: 58,6 per i neo-pensionati del Centro-Nord e 60,5 per quelli del Mezzogiorno. Quanto ai conti, nel corso del 2000 sono state erogate in tutta Italia 17,8 milioni di prestazioni pensionistiche di natura previdenziale, per una spesa totale di 154 miliardi di euro. Al Mezzogiorno è andato il 29% del totale dei trattamenti e il 26% della spesa. Le due cifre evidenziano che gli importi medi delle prestazioni al Sud sono complessivamente inferiori a quelli del Centro Nord. Dei 154 miliardi di euro spesi nel 2000, ben il 74,4% (pari a 114.708 miliardi di euro) è andato a finanziare le pensioni dei residenti del Centro Nord, mentre al Sud è andato il 25,6% (pari a 39,5 miliardi di euro). Il confronto fra il numero dei trattamenti corrisposti e la relativa spesa mostra che le pensioni al Sud sono più basse rispetto a quelle del Centro-Nord. Quelle di vecchiaia e anzianità sono così ripartite: 76,6% al Centro Nord, e 23,4% al Sud, mentre la spesa è rispettivamente del 77,8% (pari a 86.187 miliardi di euro) e del 22,2% (circa 24.659 miliardi di euro). Inoltre, il 53,9% degli assegni di invalidità sono erogati a favore di residenti del Centro Nord, attivando il 56% del totale della spesa di settore. Invece, nel Mezzogiorno, dove pure c'è un'alta incidenza di invalidità (46,1%), la percentuale di spesa attivata arriva appena al 44%.

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