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«Lady Dini si prepari al bis»

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E se la signora Dini lo scioglierà dal segreto professionale, anche Carlo Taormina allora potrà interrogarla. È lo stesso parlamentare di Forza Italia a proporre di riconvocare Donatella Dini come teste, puntualizzando che, da parte sua «le domande aggiuntive sarebbero state basate su una consapevolezza coperta dal segreto professionale, in forza del quale posso sapere cosa vi sia dietro i "non rispondo" e i "non so" della donna. Chiederò ufficialmente alla donna di sciogliermi dal segreto professionale affinché, assieme alle domande che ad essa farò su altre circostanze, io possa rivolgerle anche quelle che non potrei fare». «Tanto per cominciare - continua Taormina - vuol dire la donna se abbia mai sentito parlare del gruppo Zeta e delle Haciendos Unidas Mecanizades? Ed ha mai sentito parlare di un portavoce del gruppo Zeta a nome Grettel Tirolo ? È a conoscenza che, sul giornale del Costarica "El Dia" in data 17 giugno 2003 è stata pubblicata la notizia del sequestro di 380 chili di cocaina rinvenuti in un aereo atterrato sull'immobile di proprietà del gruppo stesso, che sarebbe stato ceduto in locazione alla Proveedora Commercial La Roca? È poi, come seconda domanda, proprio sicura di non essere mai entrata nell'Hotel Duomo di Milano, visto che qualcuno dell'albergo dice il contrario? Ha provveduto a querelare anche coloro che dicono queste cose?». Intanto Lamberto Dini e l'Ulivo passano al contrattacco. Mentre la Commissione parlamentare è in una fase di stallo, in attesa delle rogatorie internazionali e delle audizioni dei «big», l'opposizione è decisa a non rispondere nel merito ma di avviare una campagna di linciaggio di Igor Marini, che accusa Fassino, Prodi, Dini e Mastella per le tangenti legate all'affaire telefonico serbo. «Ora parte la seconda fase, che sarà di attacco contro le clamorose speculazioni nei confronti dell'Ulivo», ha anticipato Luciano Violante, capogruppo dei Ds alla Camera. «Siamo noi che chiediamo che Marini venga in Commissione per dire chi lo ha mandato a fare questi nomi. Aspettiamo solo che sia ufficialmente dimostrato che è un mentitore». L'opposizione insomma stanca della «campagna infame» di cui si sente vittima affila le armi e esige le scuse per «questa vergognosa speculazione». Mentre tra Berlusconi e Fassino è guerra a colpi di querele miliardarie l'Ulivo studia le prossime mosse. La strategia verrà messa a punto martedì prossimo nel vertice del centrosinistra, ha detto Pierluigi Castagnetti capogruppo della Margherita alla Camera. «Ne discuteremo - aggiunge - ma non c'è dubbio che Telekom Serbia è il cuore della strategia di aggressione nei confronti dell'Ulivo messa in campo dal grande regista della Casa delle libertà». Non è escluso che i leader dell'opposizione si rivolgano direttamente ai presidenti delle Camere per accelerare i tempi di convocazione di Prodi, Dini e Fassino davanti ai grandi accusatori della Commissione. L'ex ministro degli Esteri si dichiara ormai stanco delle «falsità» dei giornali che «necessiterebbero una querela per diffamazione un giorno sì e un altro pure». Due giorni fa sua moglie, Donatella Dini, aveva parlato apertamente - davanti alla Commissione parlamentare - di «persecuzione politica nei suoi confronti e nei confronti del marito» da parte di Forza Italia. Ma Violante rivolge anche un'altra domanda: «I ministri della giustizia italiano e serbo hanno stipulato una sorta di contratto giudiziario per consentire un trattamento carcerario leggero e l'eventuale estradizione di un serbo condannato all'ergastolo per l'omicidio di quattro ufficiali italiani in cambio della messa a disposizione di dodici testimoni serbi del cosiddetto affare Telekom-Serbia?».

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