Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

CIGL, CISL E UIL A PALAZZO CHIGI

Esplora:
default_image

I sindacati a Berlusconi: non molliamo

  • a
  • a
  • a

Per quello si rivedranno molto probabilmente mercoledì o giovedì della prossima settimana. Anche perchè prima il governo dovrà mettere nero su bianco la sua proposta finale di riforma della previdenza da sottoporre alle parti sociali. L'incontro di ieri tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e il presidente del Consiglio, Berlusconi, è stato organizzato nel solco della consuetudine che vuole il presidente di turno dell'UE, a ricevere i sindacati per affrontare temi di interesse dei lavoratori. Non a caso alla riunione ha partecipato John Monks, segretario generale della Ces, che è la confederazione europea dei sindacati. Con Berlusconi c'era anche il ministro del Lavoro, Roberto Maroni. Monks ha consegnato al presidente del Consiglio un documento con le proposte dei lavoratori europei per tutelare e difendere maggiormente i propri diritti, tenuto conto anche della Costituzione europea che la conferenza intergovernativa discuterà a Roma dal 4 ottobre. Proprio per quel giorno è stata annunciata una manifestazione dei lavoratori europei nella Capitale. Il segretario della Ces ha accusato l'Unione europea di non fare abbastanza per la rescita economica e per la difesa del modello di stato sociale europeo: «Con un tasso di disoccupazione al 9% pochissimi sono stati i segnali di approccio coordinato per promuovere sviluppo e lavoro». Sul versante italiano, pur se non è stato affrontato ieri, il tema delle pensioni continua a provocare malumori e tensioni nel mondo dei lavoratori: Cgil, Cisl e Uil mantengono la loro posizione, e stanno preparando un documento unitario da proporre a loro volta all'esecutivo. «Con Berlusconi - ha chiarito il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ci rivedremo martedì 23. La nostra posizione è conosciuta: la riforma Dini non va toccata mentre la delega va profondamente cambiata negli aspetti che abbiamo criticato più volte». Il numero uno della Cisl, Savino Pezzotta, non si è sbilanciato: «Non so cosa succederà ma non voglio fare come l'indiano che appoggia l'orecchio a terra per vedere se arriva il treno». Ma ha anche aggiunto di essere contrario alle ipotesi che stanno circolando non solo sulle pensioni ma anche sul condono. Infine, il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha chiosato: «Il nodo resta come agganciarsi allo sviluppo, alla crescita, mentre penso che per le pensioni ho dubbi sull'esistenza del buco. In ogni caso sarà sicuramente inferiore a quanto dicono».

Dai blog