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RIFORME istituzionali, la bozza elaborata a fine agosto da «saggi» della Cdl nella baita di Lorenzago ...

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Il testo è condiviso dalle forze della maggioranza, ma rimangono aperti alcuni nodi sollevati dai presidenti delle Regioni che, però, potrebbero essere sciolti durante l'iter parlamentare della legge. La «quadra» invocata da Bossi sembra essere stata trovata, inserendo la devolution, richiesta dalla Lega, in una complessiva riforma federalista. La devolution, nella bozza di Lorenzago, è affiancata dall'istituzione di un Senato federale che dovrebbe affrontare la perequazione finanziaria tra le varie Regioni. A tranquillizzare Udc e An è l'accentuazione di due ruoli, quello del premier e quello del Presidente della Repubblica, che dovrebbero riequilibrare le istanze centrali rispetto a quelle delle Regioni. Sono però i «governatori», a partire da quelli della Cdl, a promettere battaglia: chiedono che il Senato federale sia composto da loro stessi e esponenti dei Consigli regionali. Da non trascurare poi la questione di Roma capitale e lo statuto che dovrà avere: avrà i poteri di una Regione o sarà come un distretto federale? Dopo un primo «sì» al Consiglio dei ministri, il disegno di legge dovrà avere il parere alla Conferenza Stato-Regioni, prima di ritornare a Palazzo Chigi per il varo definitivo. Quanto all'opposizione l'Ulivo ha mandato un preciso segnale negativo: niente incontro dei saggi della Cdl con i capigruppo del centrosinistra.

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