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Risarciti gli ex internati in Austria

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Anche se si tratta di una cifra simbolica, è comunque un apprezzabile gesto di riconciliazione del governo di Vienna nei confronti degli ex deportati dal regime nazionalsocialista. Al momento dall'Italia sono partite solo 333 richieste, troppo poche secondo il Fondo Austriaco di Riconciliazione che, dal 2000 (anno di nascita dell'organismo) ad oggi, ha effettuato pagamenti a circa 108 mila vittime del lavoro forzato di 60 Paesi diversi. Si pensi che dalla sola Francia sono partite 5.000 richieste. L'appello agli italiani a farsi avanti è stato lanciato ieri a Roma dal segretario generale del Fondo Austriaco di Riconciliazione, ambasciatore Richard Wotava, che ha incontrato le rappresentanze sindacali per chiedere loro un aiuto nella ricerca degli ex lavoratori forzati, per i quali sono previsti tre tipi di risarcimento: i lavoratori ridotti in schiavitù (nei campi simili a quelli di concentramento) ricevono un pagamento di oltre 7.600 euro, i lavoratori forzati civili impiegati nell'industria hanno diritto a oltre 2.500 euro, quelli utilizzati nell'agricoltura circa 1.500 euro. Ha diritto ad essere risarcito anche chi, da bambino, è stato deportato insieme ai genitori e chi è figlio di una deportata che ha partorito durante il lavoro forzato. Il pagamento spetta anche gli eredi degli ex deportati deceduti dopo il 15 febbraio 2000. «Dei 460 milioni di euro messi a disposizione dal Fondo, due terzi dei quali di provenienza statale e un terzo offerti sia dalle imprese che avevano utilizzato i lavoratori forzati sia da altre aziende - spiega l'ambasciatore Wotava - sono stati finora spesi 280 milioni. Su un milione di ex lavoratori forzati circa 150 mila dovrebbero essere ancora vivi». La domanda va presentata entro il 31 dicembre di quest'anno rivolgendosi direttamente al Fondo Austriaco di Riconciliazione (Postfach 44, A-1011 Wien, tel. 0043151360160, fax 00431513601615, www.versoehnungsfonds.at), all'ambasciata austriaca in Italia o alle organizzazioni sindacali di Fnp-Cils (Soriani, tel. 06-448811), Uil-Pensionati (Consalvo, tel. 06-85259319), Spi-Cgil (Girolami, tel. 06-4440941). «L'importante - precisa l'ambasciatore Wotava - è che la domanda venga presentata entro il 31 dicembre 2003 -. Per la documentazione c'è tempo dopo e, comunque, bastano poche prove (c'è chi ha presentato solo una cartolina o una fotografia). Saremmo veramente felici se anche gli italiani potessero usufruire di questa ricompensa, che ha una valenza simbolica e vuole essere un autentico segno di riconciliazione da parte dell'Austria».

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