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Braccio di ferro su pensioni e finanziaria Il premier: «Ognuno porta il suo contributo costruttivo. Abbiamo voglia di procedere in fretta»

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L'incontro tra l'Udc e Berlusconi presente Tremonti, ieri pomeriggio, durato circa due ore e mezzo, e al quale poi in serata è seguito un vertice di maggioranza, non ha risolto i contrasti nella maggioranza, che vedono sia i centristi che An fermi nella richiesta di una manovrai finanziaria che dia forza allo sviluppo nel Mezzogiorno. Ieri si sono succeduti gli incontri. Prima il ministro Alemanno (che per An conduce la trattativa sulla partita pensioni-finanziaria) ha avuto un confronto approfondito col viceministro dell'Economia Baldassarri, con una «coda» dal vicepremier Fini. Poi si sono riuniti i componenti della delegazione dell'Udc prima di andare a Palazzo Chigi da Berlusconi. È seguito il lungo incontro Udc-Berlusconi-Tremonti. Infine, a sera, si è tenuto il vertice di maggioranza. La mediazione del premier è diretta a sciogliere il nodo politico formatosi dopo che An e Udc hanno puntato i piedi subordinando l'intesa sulla previdenza a una serie di richieste sul fronte della manovra finanziaria. «Stiamo lavorando su una finanziaria che riflette una situazione economica che tutti conosciamo. Al vertice c'è stato un ottimo clima e la volontà comune di procedere in fretta» ha dichiarato Silvio Berlusconi dopo il vertice di maggioranza. «Stiamo ragionando tutti insieme e ognuno sta portando il proprio contributo in modo costruttivo» ha aggiunto, definendo «molto positiva» la riunione e annunciando che probabilmente da stasera torneranno al lavoro con incontri bilaterali. Per il premier c'è «la volontà di affrontare il lavoro in modo aperto al contributo di tutti e arrivare così al con le parti sociali». Il vice ministro dell'Economia, Mario Baldassarri, ha annunciato che c'è intesa sulle pensioni, ma sulla manovra e sulle risorse per lo sviluppo c'è ancora della strada da fare. «Sulle pensioni l'intesa c'è: incentivi subito, a partire dalla delega previdenziale, e riforma strutturale nel 2008 - ha spiegato Baldassarri -. Sulla manovra e sul reperimento delle risorse per lo sviluppo il quadro è ancora interlocutorio. Io e Alemanno abbiamo proposto la presentazione di due documenti "aperti" da sottoporre alle parti sociali, uno sulle pensioni, l'altro sulla finanziaria». A confermare che il vero nodo da sciogliere non è quello della previdenza ma quello dei contenuti della Finanziaria è stato Alemanno al termine dell'incontro con Fini: «Sulle pensioni un accordo di fondo c'è» ha detto, spiegando però che «Udc e An vogliono garanzie precise affinché si metta a punto una finanziaria di sviluppo e attenta al sociale». Il problema della allocazione delle risorse è evidentemente dipendente dalla loro entità. Quella che si profila sul fronte previdenziale, è una riforma in due tempi. «Ora - ha confermato Alemanno - partiranno gli incentivi. Nel 2008 gli interventi strutturali». L'ipotesi è quella di mettere in busta paga il 100% dei contributi previdenziali ora versati all'Inps, con un aumento dello stipendio di circa il 30%. Dal 2008, invece, non dovrebbe più essere possibile andare in pensione con 53 anni di età e 35 di contribuzione, come prevede la Dini, ma solo con 40 anni di contribuzione. In alternativa, dal 2008 si prevede un aumento graduale del requisito dell'anzianità contributiva, per portarlo da 35 a 40 anni entro il 2013.

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