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Ulivo, la proposta di una lista unica alle europee crea tensione tra i Ds. Il Correntone vuole un vertice

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Ma nei Ds si fa sempre più urgente la necessità di una discussione chiarificatrice. È stata ieri l'ala sinistra del Correntone a inviare una lettera a tutti i membri della direzione affinchè l'organismo di partito venga convocato al più presto: «È in discussione il futuro dei Ds - hanno scritto i membri di Socialismo 2000 che fa capo all'ex ministro del lavoro Cesare Salvi - e dunque dev'essere convocata la direzione». Sul fronte opposto del partito, il dalemiano Giuseppe Caldarola ha risposto che la richiesta è «saggia», ma per ora «prematura». «Non mi sembra convincente - ha spiegato Caldarola - la richiesta di convocare la direzione prima della fine della festa dell'Unità. Non si fa politica con gli ultimatum. Sulla lista unica siamo ancora alla fase di dibattito politico-culturale. Quando ci sarà una proposta formalizzata, allora sarà opportuno avviare il confronto all'interno del partito». Si aprono intanto altri spiragli nella Margherita. «Il sì alla proposta di Prodi dovrà arrivare senza spaccature nella Margherita» ha dichiarato ieri Dario Franceschini, coordinatore dell'Esecutivo dei Dl. «Nei prossimi mesi - ha chiarito - la vita della Margherita sarà caratterizzata da un dibattito che dovrà essere ricco e vivace ma senza lacerazioni. L'avvio della riflessione, con le giornate di Lerici e il discorso di Rutelli, costituisce sicuramente un ottimo punto di partenza per il clima in cui si è svolto». Secondo l'esponente dei Ds «il prezzo di questo passo così fortemente voluto dall'elettorato ulivista non può in nessun modo essere una spaccatura della Margherita». L'unità del partito, insomma, deve prevalere. Ed è stato infatti proprio l'ex segretario popolare Franco Marini, che fin qui aveva mantenuto una buona quantità di perplessità, ha fare un primo passo di distensione precisando che il fatto che Parisi abbia già pronto il nome «In Europa con Prodi» e che dunque sia proprio il presidente della Commissione Ue a impegnarsi sulla lista unica, «è rassicurante». Anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro si è detto disponibile, ma soltanto se non si tratta di marketing elettorale. Un «sì» condizionato, comunque.

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