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La Cgil ha già deciso: comunque a testa bassa contro ogni riforma

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Al termine della segreteria nazionale tenutasi a Corso d'Italia ieri, è stata comunicata ufficialmente la «forte contrarietà nei confronti degli orientamenti del Governo e della stessa Confindustria in vista della legge Finanziaria». La Cgil quindi si opporrà a qualsiasi modifica del sistema previdenziale «sia essa collocata in Finanziaria o nella delega previdenziale». Già sulla delega così com'è, infatti, la Cgil ha espresso «una posizione negativa e l'intenzione alla mobilitazione». In una nota, si polemizza anche con Cisl e Uil, alle quali il sindacato di Epifani ha chiesto una settimana fa un incontro per «costruire una valutazione comune sull'attuale fase e decidere le iniziative conseguenti», senza ricevere però, fino a ieri, «nessuna risposta, mentre è sempre più in movimento il quadro delle scelte di Governo di attacco ai diritti di lavoro e di cittadinanza». L'attacco frontale è diretto anche alla Finanziaria, nella quale la Cgil vede «manomissione del sistema previdenziale, riduzione e smantellamento dello stato sociale con forti penalizzazioni sulla scuola e sulla sanità pubblica, taglio dei trasferimenti agli enti locali, politica fiscale di sostegno senza finalizzazione alle imprese che ridurrà ulteriormente le entrate e dunque le risorse da finalizzare a importanti investimenti per lo sviluppo». In questo quadro, secondo il sindacato di Corso d'Italia, «l'aumento dell'inflazione e lo scarto tra inflazione e retribuzioni penalizza le condizioni materiali del lavoro dipendente e delle pensioni riducendone il potere di acquisto e creando un blocco nei consumi». Nella nota si legga ancora che la Cgil aderirà alla giornata di mobilitazione del 16 settembre indetta dall'Intesa consumatori. Contro la Finanziaria in via di definizione si è scagliato ieri anche l'ex ministro dei Trasporto Pier Luigi Bersani (Ds), il quale a margine della Festa dell'Unità di Milano ha affrontato la questione dei condoni in arrivo dicendo: «Non so come si faccia a fare certe Finanziarie. Il governo sarà indotto a reiterare metodi condonistici mascherando dietro alla questione dei piccoli abusi interventi consistenti per fare una sanatoria massiccia. La Finanziaria sarebbe affrontata lasciando aperto il problema per l'anno successivo».

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