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D'Alema: «Non è una nostra ossessione»

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Si tratta solo di alcune frange, noi non abbiamo nessuna ossessione antiberlusconiana». Il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, replica così a Casini. «Personalmente afferma il leader della Quercia - sono stato tra i primi, all'indomani della vittoria di Berlusconi, a riconoscerne la legittimità. Sempre io ho apertamente contestato, sfidando per questo anche i fischi, la tesi di chi in Italia riteneva che ci fosse un regime, invitando il centrosinistra a sfidare il governo sul terreno dei programmi e non della demonizzazione». Per quel che riguarda «l'ossessione antiberlusconiana» citata da Casini, D'Alema spiega che si tratta solo di frange: «Non si può confondere la coalizione di centrosinistra con i manifestanti di qualche corteo». «Ora - aggiunge il presidente dei Ds - siamo alle prese non con l'antiberlusconismo, ma con il fallimento totale dell'azione di governo e con il drammatico aggravarsi dei problemi del Paese. L'appello di Casini - conclude - arriva forse in ritardo rispetto ai risultati negativi che il Paese ha di fronte». Il coordinatore ds Vannino Chiti invece avverte che l'appello va rivolto innanzitutto a Berlusconi che «è il maggiore responsabile della situazione attuale con i suoi tentativi di delegittimazione dell'Ulivo». Marco Rizzo del Pdci condivide questa analisi e Giuseppe Fioroni della Margherita dice che «l'appello di Casini è destinato a cadere nel vuoto. L'Ulivo non è minimamente condizionato dall'antiberlusconismo ma è preoccupato dalle dissennate scelte del governo». Per il capogruppo dello Sdi, Ugo Intini, «le parole di Casini colgono nel segno».

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