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Crollo degli assegni d'invalidità: un terzo in meno

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Se si considera come parametro di riferimento il numero di pensioni ogni 100 abitanti la più alta concentrazione è nella provincia di Catanzaro (14,58), seguita da Benevento (11,92) e Potenza (11,63). Fanalino di coda Bergamo con 1,61 pensioni ogni 100 abitanti. Questo il quadro che emerge da uno studio dell'associazione artigiani Cgia di Mestre basato su dati Inps. Sul fronte sempre della maggior concentrazione, Macerata risulta al quarto posto con 11,37 pensioni di invalidità ogni 100 abitanti, mentre Pesaro-Urbino è a 11,04. Il dato medio nazionale si attesta a 4,61. La Cgia di Mestre rileva come l'importo medio di invalidità sia stato nel 2002 di 5.872 euro. Agli invalidi di Milano va l'assegno più «ricco»: mediamente attorno ai 7.160 euro. Quello più «povero», invece, spetta a Isernia con 5.056 euro. Tuttavia, fa notare la Cgia,dal 1996 al 2002 il taglio delle pensioni di invalidità è stato del 30%. Passando da 3 milioni 809 mila assegni agli attuali 2 milioni e 665 mila. La provincia che in termini percentuali ha visto ridursi maggiormente il numero degli assegni è stata Asti (-41,2%). Seguita da Trieste (- 41,1%) e da Cuneo (- 38,8%). In assoluto è Roma la città con più pensionati d'invalidità (130.208), seguita da Napoli (97.017), Lecce (89.633), Salerno (83.549), Milano (74.808), Torino (70.713), Palermo (63.793), Messina (57.829), Catanzaro (55.670), Reggio Calabria (48.919).

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