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Pubblico impiego, soluzione in vista

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Cisl e Uil: nuovi scioperi se non viene rispettato l'accordo

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Lo ha annunciato il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella che, a margine di un convegno organizzato dalla Cisl, ha precisato di «attendere la risposta del ministro per l'Economia e a partire da quella inizieremo la trattativa con i sindacati». L'incontro fra il ministro Mazzella e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali è previsto per oggi. Per quanto riguarda una valutazione politica sul problema del rinnovo dei contratti «è stata già fatta: il Consiglio dei ministri ha dato mandato al ministro Tremonti di fornire una risposta tecnica» ha fatto notare il ministro. Sul tavolo del ministro della Funzione pubblica è arrivato ieri pomeriggio il testo elaborato dalla Commissione di studio da lui nominata nello scorso mese di marzo, che prevede di circoscrivere nuovamente il meccanismo dello spoil system solo all'alta dirigenza dello Stato. «La Commissione mi consegnerà un elaborato - ha detto Mazzella - che prevede la limitazione del meccanismo ai segretari generali e ai capi dipartimento. Per i dirigenti di prima e seconda fascia, invece, saranno previsti meccanismi diversi». Alla vigilia del primo incontro tra governo e sindacati dopo lo sciopero generale del pubblico impiego il segretario confederale della Cisl, Nino Sorgi, ha mandato al ministro della Funzione pubblica un preciso messaggio: se il governo non rispetterà l'accordo sui contratti raggiunto nel febbraio del 2002, la Cisl è pronta a nuovi scioperi. «Mi auguro che il governo acquisti buonsenso - ha detto Sorgi - visto che nel febbraio del 2002 ha sottoscritto un accordo che è ancora rimasto sulla carta». Anche Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, ha replicato alle «preoccupanti» dichiarazioni del ministro Mazzella, ipotizzando anche, in caso di un ulteriore rinvio dei rinnovi, lo sciopero generale: «Dopo tante iniziative di sciopero non si può essere ancora evasivi su contratti scaduti ormai da 19 mesi. È inaccettabile». Da parte sua, l'Usae ha affemato che il sindacato «di sicuro non si accontenterà di quattro spiccioli». Pertanto, «per essere credibile il ministro Mazzella ci deve dire tempi e modi in cui intende rispettare gli accordi assunti nel febbraio 2002». Secondo l'Usae, è però «difficile che entro l'autunno possano chiudersi i contratti delle pubbliche amministrazioni locali, visto che non c'è accordo sui soldi e visto che ci sono comparti come sanità, enti locali, presidenza, agenzia fiscali e università che ancora aspettano l'apertura di un tavolo negoziale».

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