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Gasparri: ok su nuova Rai ma non sull'attuale CdA

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Nella notte scorsa la commissione presieduta da Luigi Grillo ha dato infatti il via libera all'art. 23, il primo degli articoli che affrontano il nodo del passaggio al digitale terrestre, e poi ha proseguito in mattinata per arrivare all'approvazione del 27mo e articolo. Ma il Ddl non era ancora stato approvato che già arrivavano le prime proteste dall'opposizione che lamenta i pochi giorni - dall'8 al 16 luglio - destinati dalla Conferenza dei capigruppo alla discussione. È soddisfatto il Ministro Gasparri ma si dice anche «consapevole che se una montagna è stata scalata ce ne sono ancora altre da scalare». «È stato recuperato l'impianto originario della legge di riforma del sistema radiotelevisivo - aggiunge - ed anche ampliato, reintroducendo ad esempio il principio di garanzia dell'elezione con voto a due terzi della Commissione di Vigilanza per il presidente della Rai». Quanto alla discussione in aula, Gasparri spiega che «saranno approfonditi alcuni aspetti che riguardano le questioni principali». Il testo quindi non è blindato ma resiste comunque tra maggioranza e opposizione una diversa interpretazione della sentenza della Corte Costituzionale, come anche sulle indicazioni del presidente della Repubblica Ciampi sul pluralismo. «È un provvedimento incostituzionale che non sta in piedi e viola le direttive europee, lo contrasteremo duramente in aula», dice il senatore Ds Antonello Falomi. È soddisfatto invece il sottosegretario alle Comunicazioni Giancarlo Innocenzi e con lui anche il relatore e presidente della Commissione Luigi Grillo. Tra gli emendamenti già annunciati dal relatore ce ne sarà uno che propone la proroga del Cda Rai in carica fino alla scadenza naturale.

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