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DOPO GLI INSULTI DI CASTRO A BERLUSCONI

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Si tratta - ha sottolineato il segretario generale della Farnesina - di espressioni inaudite, che il Governo e la maggioranza delle forze politiche italiane considerano inaccettabili. È poi deplorevole che si sia tenuta addirittura una manifestazione di protesta di proporzioni così massicce e organizzata dalle autorità cubane di fronte all'ambasciata italiana all'Avana. Baldocci ha chiesto all'ambasciatore cubano di ricordare alle sue autorità le responsabilità che ad esse incombono per la sicurezza della nostra sede diplomatica, del personale ivi in servizio e dei numerosi connazionali che si recano a Cuba per lavoro e per turismo, e ha fatto notare che quando vi sono occasioni di contrasto, per il loro superamento, occorre privilegiare la via del dialogo. Castro in un discorso televisivo mercoledì sera ha detto che non accetterà che i Paesi dell'Unione europea adottino misure contro Cuba e ha chiesto che gli ambasciatori dell'Ue limitino i loro contatti con la dissidenza. Ha quindi respinto le misure annunciate dall'Ue (riduzione del livello delle sue relazioni con l'isola dopo la recente condanna di 75 oppositori), a suo dire, contro Cuba e ha violentemente attaccato il primo ministro spagnolo Josè Maria Aznar e il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi, da lui definiti «fascisti e banditi». Ieri sera inoltre Castro e alcuni ministri del suo governo si sono messi alla testa della manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata spagnola all'Avana, mentre il fratello, il ministro della Difesa, Raul, ha capeggiato il corteo di fronte alla sede diplomatica italiana.

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