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VIALE MAZZINI: ANNUNZIATA ISOLATA PER COLPA DEL TELETRIBUNO. ULTIMATUM DI PETRUCCIOLI

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Ha il sapore dell'ispezione la trasferta milanese del presidente della Vigilanza Claudio Petruccioli che lunedì mattina si recherà, con altri componenti dell'ufficio di presidenza della Commissione parlamentare sulla Rai, al Centro di produzione lombardo per incontrare il suo direttore Ferrario e con tutta probabilità anche il direttore di RaiDue Marano. Petruccioli ha deciso solo ieri questa ispezione, per rendersi conto della situazione e vedere a che punto sia il discusso trasferimento della Rete Due. Il fermento della sede milanese della Rai intanto è in aumento, infatti, ieri, dopo un'infuocata assemblea, il Cdr della testata ha deciso tre giornate di sciopero per protestare contro Angela Buttiglione, direttore del Tgr. Motivo della protesta, la mancata sostituzione del responsabile della redazione Enrico Castelli. Replica della Buttiglione: ci sono tempi tecnici da rispettare. Da Milano a Roma, i guai di viale Mazzini, non si placano. Mentre, sempre lunedì, ma Saxa Rubra, i giornalisti precari si riuniscono in assemblea e invocano la presenza del presidente Annunziata e del direttore generale Cattaneo, fra i vertici Rai si è creata nuovamente una situazione di forte tensione a causa di Santoro. Il presidente Annunziata, isolata ed emarginata dal resto del Consiglio e dal dg per colpa del conduttore di Sciuscià, è costretta (in quanto «di garanzia») a difenderlo a spada tratta, anche se, sicuramente in cuor suo, non lo ritiene più difendibile, dopo quello che ha fatto. Il suo vecchio amico di gioventù, tra l'altro, in una spocchiosa intervista ad un settimanale ha preferito «buttar giù dalla torre» lei, Lucia, e salvare Paolo Mieli. Se l'Annunziata quindi non ne può più della «Santoro connection», non ne possono più tre quarti (e forse più) dei dipendenti Rai che pensano sia una vergogna che l'azienda venga bloccata sul destino del signor miliardario Santoro invece di impegnarsi ad arginare una preoccupante crisi degli ascolti (è di ieri anche l'allarme degli ascolti della radio) che mette in pericolo il posto di lavoro di centinaia di persone che si guadagnano un più che normale stipendio. E di Santoro non ne può più nemmeno il presidente della Vigilanza Petruccioli che ha inviato ai vertici Rai una lettera-aut aut in cui afferma che la Rai ha l'obbligo di risolvere subito la vicenda. Reintegrando il giornalista come vorrebbe imporre il giudice e affidandogli la conduzione di un programma serale o, al contrario, dichiarando una volta per tutte che il giornalista non rientra più nei piani dell'azienda. Cioè licenziandolo. Dopo un anno e più di discussioni, polemiche e audizioni, Petruccioli chiede risposte precise all'azienda pubblica, in un senso o nell'altro. Questo perché, sempre secondo lui, il prolungarsi di questa vicenda reca un enorme danno alla Rai. Ed è tanto vero quest'ultimo punto, che, anche se il dg Cattaneo ha chiesto di far partire due ricorsi sul caso Santoro e ieri Fi ha presentato un'interrogazione parlamentare sul magistrato Pagliarini, chiedendo se risponde a vero che il giudice che ha ordinato il reintegro di Santoro in video è stato consulente di Fassino e Diliberto quando erano alla guida del ministero della giustizia, pare che in Rai si stia trovando una soluzione alternativa, ma definitiva. È infatti allo studio l'ipotesi di una superliquidazione, di fronte alla quale anche il martire Santoro non potrà dire di no.

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