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«De Bortoli si dimette». Giallo al Corriere

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Auci, Calabrese e Folli i possibili successori. Ma il direttore nega: resto al mio posto

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Una notizia pubblicata ieri sul sito Internet Dagospia si è trascinata dietro un fiume di reazioni, smentite, precisazioni. Secondo l'indiscrezione che ha iniziato a circolare nelle principali redazioni italiane «Chiuse le urne elettorali, dopo sei anni al vertice di via Solferino, Ferruccio De Bortoli ha consegnato la lettera di dimissioni al presidente di Rcs Media Group (la società che controlla il Corriere della Sera), Guido Roberto Vitale. Al suo posto gira il nome di Stefano Folli. Portato da Gianni Letta, in massima sintonia con il Quirinale, benvoluto da tutti i politici, chi meglio di Folli, notista-principe del Corriere della Sera, potrebbe occupare la prima scrivania di via Solferino?». In base alla ricostruzione, le sorti del direttore del principale quotidiano italiano sarebbero state decise durante un incontro romano avvenuto nei giorni scorsi tra Letta e Cesare Romiti e giovedì le dimissioni verrebbero ufficializzate nel Consiglio Rcs. Su Dagospia ci sono anche retroscena su un altro aspirante successore in via Solferino. «La successione targata Ernesto Auci è caduta in seguito al niet confindustriale di Antonio D'Amato, che considera l'attuale amministratore delegato de La Stampa il suo nemico più intimo. Ecco perché il multi-partisan Folli è il nome che fa contenti tutti, compreso il tosto comitato di redazione del Corriere retto da Raffaele Fiengo». Una volta che la notizia ha cominciato a circolare, l'Rcs Media Group ha replicato con un sintetico «no comment», che ha messo le ali a ogni indiscrezione (ci si sarebbe attesi una sdegnata smentita). Da parte sua, De Bortoli ha regolarmente partecipato alla riunione di redazione, durante la quale un giornalista gli ha consegnato la fotocopia della pagina di Dagospia. Lui avrebbe replicato con una smorfia. Poco dopo avrebbe avuto nel suo ufficio un colloquio di circa mezz'ora con Romiti. Soltanto in serata De Bortoli si è fatto vivo ufficiosamente, dando mandato al Cdr di annunciare ai giornalisti che «non ci sono dimissioni» e che parlerà alla redazione «non appena sarà in grado di farlo». Intanto, il Cdr ha annunciato per oggi pomeriggio un'assemblea «sul futuro del Corriere». Certo è che la maretta sul vertice del Corriere della Sera dura da mesi e non ha sorpreso la notizia di un imminente ribaltone. Al di là delle considerazioni su Internet, continuano a circolare con insistenza candidature con diverse paternità. Quella di Folli certo non è sgradita a Palazzo Chigi. Cesare Romiti vorrebbe puntare su Pietro Calabrese, oggi direttore della Gazzetta dello Sport (alla cui guida potrebbe in questo caso arrivare Enrico Mentana). Gli altri azionisti di Hdp non disdegnerebbero la scelta di Auci, tutt'altro che tramontata. Anche se nessuno commenta apertamente. Ieri, ad esempio, Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa, si è limitato a dire cavallerescamente di «sperare che non succeda mai» un divorzio fra De Bortoli e il Corriere. Il diretto interessato è stato d'altra parte fianco a fianco con Cesare Romiti tutto sabato e domenica al convegno di Bagnania dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori. Hanno parlato a lungo domenica mattina. E soprattutto entrambi sono misteriosamente spariti sabato sera, disertando la cena di gala cui hanno partecipato tutti gli altri ospiti.

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