Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Gasparri: «Alcuni pm vogliono farci fuori»

default_image

Per il ministro delle Comunicazioni «Santoro ormai è marchiato, è un fazioso matricolato e recidivo»

  • a
  • a
  • a

E non da oggi. Quindi, francamente, non capisco tutto questo stupore». Maurizio Gasparri parla piano, scandisce la parole e commenta (pesando le lettere) la sortita del vicepremier e leader di An Gianfranco Fini contro le toghe rosse. «Si tratta di una minoranza ma molto agguerrita che sta cercando di annullare il verdetto degli elettori - aggiunge il ministro delle Comunicazioni -. E questa è la nostra posizione non da oggi. Sono dieci anni che Berlusconi è sotto attacco di una parte dei pm». D'accordo, ma ora Fini è vicepremier? «E allora? Cosa significa? Che non può dire quel che pensa e ha sempre pensato? È una polemica incomprensibile». Ma An non era il partito dei magistrati? «Siamo dalla parte della legalità. Ma non è concepibile che si cerchi con altri mezzi di ottenere quel che non hanno avuto con le urne. Ha visto lo stralcio?». Che cosa ne pensa? «Che stanno cercando qualunque mezzo per colpire il presidente del Consiglio e far cadere il governo. Si rassegnino. Arriveremo alla fine della legislatura». E l'ipotesi del voto anticipato? «Non ne vedo il motivo». Anche Michele Santoro che si è rivolto ai magistrati per riavere spazio in Rai... «Pensano che si possa avere giustizia solo rivolgendosi alla Boccassini. I palinsesti non si possono fare nelle aule dei Tribunali. Questo metodo è davvero assurdo. Santoro è stato riconosciuto come un fazioso matricolato. Oramai è marchiato, ha il marchio del fazioso. E non glielo abbiamo messo noi, bensì l'Authority che è un organismo indipendente voluto dall'Ulivo. Penso che non sia in grado di condurre una trasmissione del servizio pubblico: è inadeguato. E la Rai fa bene a tenerlo fuori perché è recidivo». Qual è la sua valutazione del duo Annunziata-Cattaneo? «Penso che sia una buona coppia. All'inizio non è stato chiaro esattamente i ruoli dei due, c'erano state delle incomprensioni. Poi è stato evidente che il direttore generale è il capo dell'azienda e alcune velleità sono state messe nel cassetto». Le prossime elezioni amministrative saranno un test per maggioranza e opposizione, ma anche per il governo? «Saranno molto deludenti per il centrosinistra. Speravano di avere la rivincita del 2001 e dovranno accontentarsi delle briciole». Berlusconi dice di aver mantenuto tutte le promesse. Condivide? «La legge obiettivo per le grandi opere, la riforma della scuola, la delega fiscale, la riduzione delle tasse, la legge sull'immigrazione. Vuole che continuo?». Manca il ddl Gasparri. «Andremo a passo spedito anche sul disegno di legge per il riassetto radiotelevisivo. La Camera ha approvato il 99% del mio testo. Manca l'1%, ci penserà il Senato». Ancora il premier ha detto che Forza Italia ha bloccato l'ascesa al potere dei comunisti, e An? «Abbiamo pagato un tributo di sangue. Ricordo le nostre vittime e il clima di quegli anni. Non è finita, il prezzo lo stiamo continuando a pagare. Penso a Biagi. E penso anche a certe dinamiche che rispuntano fuori, come nelle contestazioni a Pezzotta. Purtroppo c'è chi vuole fare la rivoluzione armi in pugno».

Dai blog